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Come Covid-19 ci sta cambiando (e ci cambierà). Report Swg

Covid-19

Italiani preoccupati per l’emergenza Covid-19 (che dovrebbe finire entro 3 mesi). Si apprezza il lavoro della Protezione Civile e la gestione della Regione Lombardia. Il rapporto Swg

Nulla sarà più come prima dopo Covid-19. La pandemia “ha già modificato profondamente i comportamenti e gli atteggiamenti di individui e consumatori”, si legge in un report di Swg, che ha analizzato gli effetti del coronavirus nella settimana dal 16 al 22 marzo.

Nuovi cambiamenti arriveranno ancora e forse non saranno limitati al breve periodo, ma avranno conseguenze più durature. Ecco come gli italiani reagiscono all’emergenza: preoccupazioni, paure e sentiment politico (con la Lega in calo).

CRESCE CONSAPEVOLEZZA

Nella settimana che va dal 16 al 22 marzo è cresciuta la consapevolezza degli italiani sull’emergenza in atto, ma in parallelo cresce anche in senso di incertezza.

PREOCCUPAZIONE MASSIMA

Nonostante due intervistati su tre sostengono che riescono a reagire positivamente all’emergenza e alle norme di isolamento, il rapporo Swg mostra che la preoccupazione degli italiani sia a livelli alti (soprattutto per la sorte dei propri cari).

 

ITALIANI E DURATA EMERGENZA

Preoccupazione che lascia spazio, comunque, alla speranza: la maggior parte degli intervistati è convinto che la crisi in corso possa essere risolta entro i prossimi 3 mesi.

VOGLIA DI RITORNO ALLE PROPRIE ABITUDINI

Cresce, ovviamente, la voglia di ritornare alla proprie abitudini. Quasi la metà degli italiani sostiene di non farcela più a stare in casa.

GESTIONE EMERGENZA: FANNO MEGLIO PROTEZIONE CIVILE E LOMBARDIA

Passando al sentiment in merito alla gestione dell’emergenza, gli italiani promuovono a pieni voti il lavoro della Protezione civile e della Regione Lombardia. Fanno bene anche Emilia Romagna e Veneto. Promosso con la sufficienza (o poco più) il Governo, mentre l’Europa è bocciata con un 4.

Tra le misure più apprezzate del Governo per aziende e lavoratori c’è lo stop ai versamenti per i settori più colpiti. Apprezzati anche i crediti di imposta per sanificare gli ambienti di lavoro e lo stop alle ritenute per professionisti e Fondo per i redditi bassi.

Sul fronte di aiuto alle famiglie, invece, apprezzata è la sospensione dei mutui prima casa per lavoratori in difficoltà e i congedi speciali e voucher babysitter per i genitori.

In generale, comunque, si è convinti (71%) che in Italia si siano prese tutte le misure necessarie per arginare l’emergenza.

COME VOTEREBBERO GLI ITALIANI?

L’emergenza Covid-19 cambia anche il sentiment sul voto. Diminuiscono gli italiani che voterebbero Lega. Cala ancora il Pd, mentre in leggera salita è il M5S (confrontando i dati 23 marzo – 16 marzo).

L’IMPATTO SULL’ECONOMIA

Covid-19 cambia anche le economie familiari “la contrazione dell’attività lavorativa e le apprensioni per gli sviluppi futuri inducono già la maggioranza degli italiani a ridurre le spese e a tagliare i costi non essenziali”, si legge nel report.

Sale la paura di dover intaccare i propri risparmi nelle prossime settimane.

A COSA RINUNCIANO GLI ITALIANI

Tra le cose che gli italiani sono pronti a tagliare ci sono abbonamenti (al 77%) e beneficenza (al 52%). Il 47% non pagherebbe le assicurazioni nel caso fosse in difficoltà e il 41% non pagherebbe le tasse.

Tra gli abbonamenti che salterebbero ci sono: musica, giochi e videogiochi, quotidiani e tv a pagamento.

GLI IMPATTI SULLE AZIENDE

Se si guarda alle aziende, gli italiani temono il peggio. Ben il 24% dei lavoratori autonomi è convinto che la crisi provocata da Covid-19 provocherà all’azienda gravi perdite e rischierà di dover chiudere. La percentuale scende al 10% tra i lavori dipendenti.

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