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Confedilizia non ha dubbi: le tasse sugli immobili sono una patrimoniale

Cartelle Esattoriali Tasse

Il presidente di Confedilizia Spaziani Testa al Parlamento: sostituire le imposte sugli immobili con una tassa sui servizi. E sulla riforma del catasto: può attendere

Le tasse sugli immobili Imu e Tasi non sono nient’altro che una patrimoniale da sostituire con una imposta sui servizi. La proposta arriva da Confedilizia il cui presidente, Giorgio Spaziani Testa, è stato audito in commissione parlamentare sull’Anagrafe tributaria nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma della fiscalità immobiliare. Nello stesso giorno Spaziani Testa in un’intervista a Qn ha definito “parole sante” le affermazioni del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria che si dichiara contrario a inserire nel Def una patrimoniale.

LA TASSA SUI SERVIZI

Si può agire sulla fiscalità immobiliare, ha detto il presidente di Confedilizia, partendo dalla “sostituzione di questo tipo di tassazione di fatto patrimoniale, che è quella locale, con una tassazione sui servizi”. Secondo Spaziani Testa, insomma, “la modalità di tassazione sugli immobili non è necessariamente quella che c’è ora, può esserci, come in altri Paesi, un tributo effettivamente collegato ai servizi che consenta di avere tanti vantaggi e di attivare il ‘principio del beneficio’ del rapporto tra servizi forniti e corrispettivo pagato, maggiore possibilità di valutare i servizi e maggiore qualità della spesa pubblica”. Sarebbe una sorta di “vero federalismo fiscale”. A pagare questa “service tax”, almeno in parte, “l’occupante dell’immobile, quindi il conduttore in caso di locazione”.

DEDUCIBILITÀ IMU-TASI SIA PER TUTTI

Sempre in tema di attuale tassazione sugli immobili Spaziani Testa chiede che ci sia “un principio di deducibilità del reddito per tutti. Leggiamo di provvedimenti con aumenti di deduzioni per Imu e Tasi per una categoria specifica, le imprese, ma anche per una categoria specifica di immobili – aggiunge -. Assolutamente no: il principio di deducibilità di un’imposta di fatto patrimoniale da quella sul reddito deve valere per tutte le persone fisiche e per tutte le imprese“.

LA RIFORMA DEL CATASTO PUÒ ASPETTARE

Se Confedilizia intende cambiare l’imposizione fiscale sugli immobili non è invece d’accordo sul ritoccare l’attuale sistema catastale. “Si è parlato di riforma del catasto – ha affermato – ma per Confedilizia non è quella l’urgenza. L’urgenza è la riduzione del carico fiscale sugli immobili. Ma entrando nello specifico del tema catastale non possiamo non ricordare che il catasto italiano non è un moloch fermo che fotografa situazioni pregresse, ma è in movimento”. Solo nel 2018, ha ricordato il presidente Spaziani Testa, “la cosiddetta ‘attività corrente’ ha portato a +114 milioni di euro di rendite catastali, cioè più tasse sugli immobili” e “l’attività di riclassamento, quella più massiva, ha comportato dei problemi”. Infatti, ha continuato, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha parlato di 184 milioni di euro in più di rendita da quell’attività e secondo la Corte di Cassazione “in moltissimi casi non si è intervenuti in maniera soddisfacente: lo dico per lanciare un allarme su ipotetiche e future riforme del catasto”.

CEDOLARE SECCA, CONFEDILIZIA: FUNZIONA, VA RINNOVATA E MAGARI STABILIZZATA

Qualche parola anche sulla cedolare secca, il regime di tassazione sugli affitti per alcuni tipi di immobili che viene applicato sull’ammontare del reddito incassato grazie alla locazione. “La cedolare secca al 10% – ha chiarito – è quella che ha un maggior aumento nell’imponibile, +21% nel 2017, ma sono contratti sempre a rischio, primo fra tutti per la tassazione locale, che quest’anno può essere più alta, perché è terminato il blocco delle aliquote Imu e Tasi”. Senza dubbio, ha proseguito Spaziani Testa, la cedolare secca a canone concordato “è un’esperienza che funziona” e che “andrà avanti se sarà rinnovata, e magari stabilizzata e resa definitiva, e se i Comuni non interverranno su questi contratti per aumentare le aliquote”.

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