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Conte accetta mandato di governo con riserva. Ecco cosa significa

Conte

Dopo il secondo giro di consultazioni al Quirinale di ieri, Giuseppe Conte accetta l’incarica per il nuovo governo ma con riserva. L’articolo di Luca Martino

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni con le delegazioni dei partiti nella serata di ieri aveva convocato per questa mattina il premier uscente Giuseppe Conte il quale ha ricevuto l’incarico per formare il nuovo Governo. Il premier incaricato ha accettato con riserva.

COSA VUOL DIRE INCARICO ACCETTATO CON RISERVA

L’accettazione con riserva è una formula di rito: il presidente della Repubblica conferisce l’incarico alla personalità che, per indicazione dei gruppi di maggioranza – nel caso del Conte bis, Movimento 5 stelle e PD – può costituire un governo e ottenere la fiducia in Parlamento.

L’incarico è conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalità prescelta.

È consuetudine che l’incaricato accetti con riserva per poi tornare dopo un breve giro di consultazioni nuovamente dal capo dello Stato per sciogliere, in maniera positiva o negativa, la riserva.

IN CASO DI ESITO POSITIVO DELLE CONSULTAZIONI

Se il premier incaricato ha la certezza di ottenere la fiducia del Parlamento potrà accettare l’incarico ed in questo caso dovrà anche stilare la lista dei ministri che formeranno il suo governo e che sarà proposta al presidente della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica potrà accettare la lista dei Ministri completamente o con qualche variazione concordata con il premier.

Una volta conferito l’incarico, il presidente della Repubblica non potrà interferire nelle decisioni dell’incaricato, né potrà revocargli il mandato per motivi politici.

I DECRETI DI NOMINA

Subito dopo lo scioglimento della riserva vengono emanati (firmati e controfirmati) i decreti di nomina del Presidente del Consiglio e dei ministri. Più specificatamente sono tre: quello di nomina del Presidente del Consiglio, quello dei singoli ministri e quello di accettazione delle dimissioni del Governo uscente.

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