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Cosa contiene la NaDef (e i prossimi passi che spettano a Giorgia Meloni)

Draghi Chiude Al Bis Nadef

I numeri fotografati dalla NaDef, gli scenari futuri e i passi che attendono Giorgia Meloni

L’Esecutivo Draghi ha approvato, in Consiglio dei Ministri, la NaDef, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, che delinea lo scenario a legislazione vigente, senza definire gli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2023-2025. In pratica, il Documento contiene solo le stime del quadro tendenziale: . A comporre poi il quadro programmatico dovrà essere il nuovo Governo, che si comporrà grazie alla maggioranza delineata dalle urne.

Andiamo per gradi.

I numeri della NaDef

Partiamo dai numeri. Nella nota si legge che l’economia italiana ha registrato sei trimestri di crescita superiore alle aspettative, ma ora, con il marcato rallentamento dell’economia globale e di quella europea, le prospettive saranno meno favorevoli. Nel 2022, il livello tendenziale del prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe aumentare del 3,3%, dal 3,1% contenuto nello scenario programmatico del DEF in aprile.

A favorire la crescita sono le performance superiori alle attese nel primo semestre 2022, nonostante una lieve flessione del PIL nella seconda metà dell’anno. L’indebitamento netto, invece, scenderebbe dal 7,2% del 2021 al 5,1% del 2022, un livello inferiore all’obiettivo programmatico definito nel DEF, pari al 5,6%. Anche il rapporto debito/PIL è previsto in netto calo quest’anno, al 145,4% dal 150,3% del 2021, con un ulteriore sentiero di discesa negli anni a seguire fino ad arrivare al 139,3% nel 2025.

Nadef: lo scenario del 2023

Guardando al 2023, la crescita tendenziale prevista scende allo 0,6% rispetto al 2,4% programmatico del DEF di aprile. L’indebitamento netto tendenziale a legislazione vigente viene previsto al 3,4%, inferiore all’obiettivo programmatico del 3,9% del DEF.

I prossimi passi

E adesso? Fatta la fotografia ad i numeri, con questa dovrà confrontarsi il nuovo esecutivo, chiamato alla redazione del Documento Programmatico di Bilancio, ovvero il quadro macroeconomico che fa da cornice alla legge di Bilancio.

Il documento dovrebbe essere inviato in Europa entro metà ottobre, ma è possibile che Bruxelles accordi al nuovo Governo italiano, che proprio in quei giorni debutterà in Parlamento, un mese in più.

Gli impegni di Draghi e Franco

Ma i tempi sono comunque stretti. Ed il Governo futuro dovrà fare presto per mettere giù la legge di Bilancio 2023 e il decreto fiscale che la accompagna. Un aiuto, come già anticipato, potrebbe arrivare da Mario Draghi e, insieme, Daniele Franco, che sono impegnati a preparare istruttorie tecniche di possibili interventi economici.

Le tempistiche

Resta, comunque, il nodo dei tempi. Per approvare la legge di Bilancio entro il 31 dicembre, senza corse disperate, la nuova manovra dovrebbe arrivare alle Camere per inizio novembre. Insomma, entro due settimane dal primo insediamento, dovrebbe buttare giù le linee programmatiche di politica economica per il triennio successivo.

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