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Cosa dice il Primo Rapporto sul Gioco Pubblico di Eurispes e Acadi

Gioco

Chi c’era e cosa si è detto alla presentazione del Primo Rapporto sul Gioco Pubblico presentato a Roma da Acadi


Acadi (Associazione Concessionari di Giochi Pubblici aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia) ha presentato a Roma, presso la sala Orlando del Centro Congressi di Confcommercio Imprese per l’Italia, il “Primo Rapporto sul Gioco Pubblico”.

Il Rapporto comprende una panoramica completa su un settore quello del gioco pubblico cresciuto sensibilmente negli ultimi anni e che, pur dotandosi di una capillare regolamentazione, è sottoposto a due tipi di pressioni: da un lato, le spinte proibizioniste di buona parte della politica nazionale e locale; dall’altro, le derive illegali spesso collegate alla criminalità organizzata.

COSA DICE IL RAPPORTO

I numerosi provvedimenti limitativi avviati, in modo non omogeneo dagli enti locali, si legge nel rapporto “scontano l’errore tecnico originario relativo all’ampiezza della misura metrica ed all’ampiezza dello spettro di luoghi sensibili e l’assenza di analisi puntuali delle situazioni epidemiologiche e delle esigenze di prevenzione efficace”.

Tali provvedimenti, rileva, “risultano inefficaci al perseguimento dell’obiettivo di tutela e prevenzione dei consumatori dai rischi di disturbo da gioco d’azzardo non essendo dimostrati gli effetti concreti sia nella potenzialità sia nella effettività delle azioni di prevenzione. Tali interventi porranno ancora sempre più estensivamente dalla fine del 2019 condizioni di pesante riduzione del perimetro dell’offerta di gioco legale con, conseguenze certe in termini di:spostamento del consumo di gioco tra prodotti legali; soprattutto, spostamento del consumo all’esterno del perimetro legale stesso”.

La sostenibilità, sottolinea Acadi, “è un principio fondamentale per la crescita durevole ed armonica di tutti i settori industriali e risponde all’obiettivo di riconciliare la crescita economica con il benessere sociale. Il principio di sviluppo sostenibile è, quindi, per gli operatori che operano nel comparto regolamentato del gioco con vincita in denaro, un fattore chiave in quanto in grado di conciliare le esigenze della domanda di gioco, del benessere della società e dell’equilibrio economico del settore”.

PER CARDIA (ACADI): LA NOSTRA PRESENZA RAPPRESENTA PRESIDIO DI LEGALITA’

Geronimo Cardia presidente di Acadi durante la presentazione del rapporto ha rappresentato l’impegno svolto dall’Associazione durante il corso degli anni volendo però metterlo nero su bianco. “Abbiamo scelto quattro termini per rappresentare questo valore che mettiamo sul campo che sono la legalità, responsabilità, crescita e occupazione.”

Cardia ha sottolineato che “La nostra presenza rappresenta un presidio di legalità. Parliamo di prodotti controllati e misurati messi in campo per vincere la grande battaglia che è il contrasto al disturbo del gioco d’azzardo”.

Ha concluso presentando tra le misure di contrasto “un processo di qualificazione della domanda” evidenziando la necessità di spiegare agli utenti che, giocare significa accedere ad una forma di intrattenimento e non un modo per cercare di cambiare la vita”

PER FARA (EURISPES) IL PROBLEMA È L’ APPROCCIO IDEOLOGICO

Gian Maria Fara (Presidente Eurispes) nel suo intervento ha sostenuto la necessità di affrontare il tema del gioco con un approccio interdisciplinare in modo da tener conto di tutti gli aspetti.

Per Fara “Il problema è che il tema del gioco viene affrontato attraverso un approccio ideologico” ed ha sostenuto l’irrilevanza del distanziometro. “Abbiamo assodato scientificamente che se si applicasse al distanziometro i punti di gioco non avrebbero alcuna possibilità di esistere. Lo stesso vale per le limitazioni degli orari, che secondo noi incoraggia la crescita del gioco illegale. Messi insieme questi due aspetti producono nuove opportunità per il gioco illegale. Noi ci preoccupiamo molto di quello che accade sul fronte del gioco ma dimentichiamo le altre dipendenze che fanno molti più danni”.

PER BARETTA NECESSARIA RIFORMA COMPLESSIVA DEL SETTORE

Pierpaolo Baretta, sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze in merito al contrasto del gioco d’azzardo ha dichiarato “di riprendere la conferenza unificata da cui ripartire per arrivare a una riforma complessiva del settore, alla quale da tempo si sta lavorando”.

“Il punto vero — sottolinea Baretta — è l’equilibrio con gli enti locali che vanno coinvolti in maniera forte. Loro sono il presidio nel territorio. La lotta al gioco illegale è una delle due gambe. L’altra, chiarisce il sottosegretario è la lotta alla ludopatia, dobbiamo tenere in equilibrio la lotta contro gli eccessi del gioco con la battaglia contro l’illegalità”.

PER BRUNETTA: IL GIOCO È CULTURA SE È SOCIALE

Per l’onorevole Renato Brunetta (FI) “Contro il settore del gioco d’azzardo c’è troppa ideologia. Le persone del settore del gioco d’azzardo, sia i fruitori sia coloro che lo offrono, sono considerate senza etica. Per il Governo è semplice tassare sempre di più il settore del gioco d’azzardo, perché la popolazione lo accetta più agevolmente considerandola una tassazione etica.” “Il gioco è cultura se è sociale, e quindi credo che si debba investire sulla formazione sia degli operatori che dei fruitori su questo tema per evitare che diventi patologico”.

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