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Covid-19, economia, Green ed Esteri. Ecco le principali differenze tra Biden e Trump
Joe Biden è a una manciata di voti dalla Casa Bianca. Se dovesse vincere, il nuovo presidente degli Stati Uniti darebbe priorità alla gestione della pandemia, all’ambiente e all’apertura dell’economia e del commercio internazionale. Le differenze punto per punto tra Biden e Trump rileggendo le loro dichiarazioni
Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Dovrà governare Stati che sembrano divisi anziché uniti. Come proverà a far dimenticare Trump? Su quattro punti in particolare, le politiche del nuovo presidente avranno un’importanza enorme per il futuro degli americani e del resto del mondo: la gestione della pandemia, del cambiamento climatico, della crisi economica e delle relazioni internazionali.
COVID-19
L’arrivo del COVID-19 all’inizio del 2020 ha portato a cambiamenti sociali ed economici radicali in tutto il mondo. Gli Stati Uniti sono stati colpiti duramente anche in questa seconda ondata autunnale e fin dall’inizio Trump sembra essere stato in grande difficoltà nel gestire la pandemia. Almeno finché non si è ammalato, per poi guarire, continuando comunque sempre a minimizzare la questione sanitaria e a mettere in discussione scienziati ed esperti (vedi lo scontro con il Professor Fauci).
UNA GESTIONE FEDERALE DELLA PANDEMIA
Il coronavirus sembra aver trasformato radicalmente la corsa presidenziale del 2020. Molti analisti hanno fatto notare come, in mancanza di una pandemia, forse Trump avrebbe vinto le elezioni. The Donald ha ripetutamente snobbato la minaccia COVID-19 e si è opposto a dirigere un forte sforzo federale per sconfiggerlo. Inizialmente ha detto che la diffusione del virus era sotto controllo negli Stati Uniti, nonostante gli avvertimenti di un’imminente pandemia da parte delle agenzie di intelligence e dei funzionari sanitari a partire dal gennaio 2020.
PIÙ TEST E PIÙ CURE
Poi, da marzo, Trump ha supervisionato una risposta nazionale frammentaria, con alcune misure cruciali delegate ai governatori degli Stati. Joe Biden ha invece presentato un piano nazionale per affrontare la pandemia. Si vuole impegnare a rafforzare la leadership presidenziale per fare, come ha dichiarato in molte occasioni, “tutto quello che serve per effettuare i test, predisporre le cure e gli altri servizi sanitari, sostenere l’economia e prepararsi a future pandemie”.
VACCINO PER TUTTI
Biden ha criticato duramente la risposta di Trump come un “teatro politico e ha promesso di “riportare gli Stati Uniti in una posizione di leadership globale sulla crisi sanitaria”. Con l’evolversi della crisi, il nuovo presidente degli Stati Uniti ha fatto in modo che gli elettori lo immaginassero come comandante in capo, formulando raccomandazioni che affondano le loro radici nei consigli degli esperti di economia e sanità. Tali suggerimenti includono il rendere i test per il Covid-19 ampiamente accessibili e gratuiti. Biden ha detto che “non dovrebbero esserci costi a carico dei pazienti per ricevere un eventuale vaccino”.
GREEN
Il cambiamento climatico sono il principale problema del pianeta e gli effetti catastrofici per l’umanità si stanno avvicinando più velocemente di quanto si era pensato. Il gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha concluso che gli Stati membri devono muoversi più rapidamente per ridurre le emissioni di anidride carbonica, metano e altri gas serra al fine di evitare gli effetti più devastanti del riscaldamento globale.
LA “RIVOLUZIONE VERDE”
Trump ha ripetutamente messo in discussione la scienza e i dati degli esperti sui pericoli degli effetti del cambiamento climatico, esprimendo dubbi sulle responsabilità dell’attività umana (e di molte aziende). Ha sostenuto apertamente l’espansione della produzione nazionale di combustibili fossili e ha cercato di fare marcia indietro sulle normative ambientali attuate dai suoi predecessori. Biden invece ha dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grande minaccia alla nostra sicurezza” e ha chiesto una “rivoluzione per affrontarlo”.
LA QUESTIONE FRACKING
Il nuovo presidente in carica ha pubblicato un piano nazionale per ridurre le emissioni e investire in nuove tecnologie e infrastrutture. Come senatore, ha espresso più volte preoccupazioni per i gas serra. All’inizio del ciclo della campagna elettorale, ha suggerito agli elettori di preferire la fine del fracking, la pratica che permette alle imprese di perforazione di accedere a riserve di petrolio e gas difficili da raggiungere. Ma da quando è diventato il candidato della Casa Bianca, ha detto che la sua politica potrebbe cambiare per porre fine ai contratti di fracking praticati su terreni federali.
ACCORDO DI PARIGI
Biden ha inoltre dichiarato che cercherà di rientrare nell’Accordo di Parigi sul clima, che mira a limitare il riscaldamento globale e ad affrontare gli impatti del cambiamento climatico. Con Trump presidente, gli Stati Uniti sono diventati la prima nazione al mondo a ritirarsi formalmente dall’accordo. Biden ha idee ambiziose per rivoluzionare il trasporto negli Stati Uniti utilizzando veicoli elettrici e treni green. Si è anche impegnato a costruire 1,5 milioni e mezzo di case e unità abitative sostenibili.
IMMIGRAZIONE
La spinta di Trump a reprimere l’immigrazione clandestina e a rimodellare l’immigrazione legale è stata al centro della sua vittoria del 2016 ed è rimasta in prima linea nell’agenda della Casa Bianca, segno di una politica di chiusura nei confronti dei Paesi stranieri. Biden ha promesso di revocare la maggior parte di queste politiche riaprendo gli Stati Uniti al mondo.
COMMERCIO E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Il commercio è stato al centro dell’attenzione durante l’amministrazione Trump, che ha deciso di rinegoziare accordi di lunga data e di sfidare un sistema internazionale che, a suo dire, è stato ingiusto nei confronti dei lavoratori americani. Il tutto, nonostante gli Stati Uniti abbiano guidato a lungo la battaglia per la liberalizzazione del commercio globale.
ECONOMIA
Trump ha parlato di un sistema commerciale globale truccato contro gli interessi degli Stati Uniti, un sistema responsabile dei grandi deficit commerciali americani, del declino della produzione statunitense e della delocalizzazione dei posti di lavoro americani.
ESTERI
Biden è stato a lungo un sostenitore della liberalizzazione del commercio e in più riprese ha criticato la politica delle tariffe di Trump. Per Biden Washington dovrebbe assumere un ruolo guida nella creazione di regole commerciali globali e nell’abbassamento delle barriere al commercio in tutto il mondo. Sebbene il suo orientamento sia favorevole all’abbattimento di dazi per tutti, il democratico è anche critico su alcuni aspetti del commercio e non si è mai nascosto nell’ammettere che alcune forme di protezionismo sono da considerare.