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Governo gialloverde a un passo dalla crisi? Rumors e realtà
Le tensioni nel governo gialloverde montate nel corso della settimana sul voto a Von der Leyen e sul caso-Russia sono salite a livelli mai registrati, con Matteo Salvini e Luigi Di Maio pronti alla rottura dell’alleanza. Eppure…
“Il governo gialloverde è a un passo dalla crisi”. Tante le voci che si sono rincorse durante queste due ultime settimane sulla possibilità di una crisi del governo.
DAI RUMORS SULLA CRISI DEL GOVERNO GIALLOVERDE
A partire dai rumors dell’annullamento degli impegni del Presidente della Repubblica circolate una quindicina di giorni fa, si presagiva una certa “aria di crisi”, che è andata sempre più estendendosi col susseguirsi dei diversi impegni politici che il governo doveva affrontare.
Primo tra tutti quello riguardante il posto da commissario dell’Unione europea rifiutato dal leghista Giancarlo Giorgetti, che sale al Quirinale per informare di ciò il Presidente Mattarella. Mossa che potrà consentire alla Lega di tenersi le mani libere per attaccare la nuova Commissione di Ursula von der Leyen.
E ancora il caso Savoini-Russia con il premier Giuseppe Conte che interviene in aula al posto di Matteo Salvini per riferire sul caso. Il che potrebbe sembrare una mossa unitaria, peccato però che i deputati 5Stelle abbandonino l’aula, che Salvini stesso giudichi una perdita di tempo il riferire “su fantasie” e “realtà virtuali” e che alla fine l’intervento di Conte non sia sembrato altro che una ricerca di possibili maggioranze diverse.
ALLA REALTÀ
Ma come sempre a un certo punto si torna alla realtà ed allora ecco che i due leader dei partiti di governo tornano a smorzare i toni: “Basta liti nel governo, lavoriamo per il Paese e per migliorare la vita dei cittadini”, ha chiarito Di Maio: “Io chiedo di non litigare e di non alimentare litigi. Prego tutti, sia da una parte che dall’altra, sia Conte che Salvini: mettiamoci tutti al lavoro per questo Paese”.
“A me piace il governo che fa, non il governo che discute o che litiga. Il presidente del Consiglio è il presidente del Consiglio di un governo che ieri ha sbloccato 50 miliardi di euro di opere pubbliche e in questo momento ha il decreto sicurezza bis in discussione alla Camera dei deputati. Se il governo fa, è il governo mio e di tutti”, ha replicato Salvini.
E nello stesso giorno c’è stato anche l’intervento del presidente Mattarella: “Il governo ha bisogno di un clima che, lungi dalla conflittualità, sia di fattiva collaborazione per poter assumere decisioni sollecite e tempestive. Il Presidente della Repubblica è arbitro e non può non richiamare al rispetto del senso delle istituzioni e ai conseguenti obblighi, limiti e doveri”.
Insomma alla fine il governo tra fantasie e realtà va avanti… almeno così pare.
CHE COSA PENSANO GLI ISCRITTI DI RIGHTREND.IT?
Alla domanda “Le voci sulla cancellazione di tutti gli impegni da parte di Sergio Mattarella e il continuo scambio di accuse tra Salvini e grillini potrebbero costituire un indizio sulla caduta del governo nei prossimi 15 giorni. Con che probabilità il governo cadrà entro il 25 luglio?, gli iscritti di Rightrend.it si sono così espressi:
La maggior parte ha creduto nella realtà: ben l’80% di essi ha ritenuto, infatti, molto improbabile che il governo cadesse prima del 25 luglio, non andando oltre il 29% delle possibilità, che si riducono al 19% per il 70% dei votanti. Il 41% del numero degli utenti che hanno espresso la loro opinione ha ritenuto probabile una caduta del governo per una forbice che andava dal 12-21% mentre restringendo tale forbice tra il 12-16% delle possibilità, il numero degli utenti che credeva alla caduta del governo scendeva al 23%. Il 9% degli utenti ha invece optato per l’impossibilità che l’esperienza del governo giallo-verde finisse il 25 luglio.
Articolo pubblicato su Startmag.it