Si torna a parlare di Golden power sul caso della fusione lanciata da Unicredit con…
Il Garante Grillo: Salvini lo manderei a calci al Viminale
Il comico genovese Beppe Grillo ne ha pure per Calenda e per il Pd. Il Ministro dell’interno Salvini gli ribatte: “I calci dovrebbe darli a qualcun altro”.
Senza peli sulla lingua oggi come ieri che ha messo in ombra la politica per tornare al palcoscenico. In una lunga intervista a 7, il magazine del Corriere della Sera, Beppe Grillo ne ha da dire un po’ su tutti, anche su di sé: “C’erano solo due possibilità: continuare a essere il capo del Movimento oppure assumere la posizione del garante”. Il comico genovese ha scelto questa seconda strada ma non rinnega la prima né si dice deluso dalla politica: “E’ come stare su un traghetto mentre soffri il mal di mare. Ma se non me lo fossi aspettato, accidenti questo sì che sarebbe stato preoccupante”.
IL M5S AL GOVERNO
Grillo difende l’operato del governo a Palazzo Chigi: “A me sembra che la serie sia buona così: anticorruzione, reddito di cittadinanza, class action, la dignità ai lavoratori… perché dite che non stiamo facendo niente?”. Èd’accordo anche con la permanenza nell’esecutivo al fianco della Lega di Matteo Salvini – “Io sono il garante del Movimento, è ovvio che resterei…” – e nel caso di débacle alle Europee non ha dubbi: “Se andranno malissimo e Luigi farà finta di niente cosa sfiducio? Quello che conta è non perderci, non la possibilità di perdere (per un po’)”.
DI MAIO
Restando in tema Di Maio, il comico lo addita a come la competenza non sia sempre così dirimente e già che c’è se la prende pure con il suo predecessore al ministero dello Sviluppo economico: “Prendiamo l’Ilva: perché un ragazzo incompetente, un bibitaro, ha ripreso in mano la discussione con Mittal strappando un accordo evidentemente migliore del grande Calenda Calenda (sì, è il suo soprannome). Uomo autoreferentialis – prosegue -, una specie di ‘gigolò confindustriale’… non so, mi ricorda tanto la Melato ‘bottana industriale’. Mi riferivo alla capacità di sopportare certe situazioni nauseanti e ipocrite”.
SALVINI
Neppure sull’alleato di governo del M5S Grillo ha parole tenere. Definisce le “idee” di Salvini “allo stesso livello dei dialoghi di uno spaghetti western. Almeno è autentico, sì, ma non mi ci faccia pensare troppo”. E ancora: “Il Movimento nasce da due ‘anziani’ e prosegue con delle matricole, mi ci vedete a discutere tutto il giorno con Matteo Salvini? Io lo manderei a calci a fare il suo lavoro al Viminale”. Pronta la replica del ministro dell’Interno, inviata a mezzo Twitter: “Da Renzi, Boldrini e Saviano lo capisco, ma da Grillo… Reati in calo del 15%, sbarchi in calo del 90%, 8.000 nuovi uomini e donne in divisa assunti… Forse i calci dovrebbe darli a qualcun altro, voi che dite?”.
IMMIGRATI
La questione degli immigrati, uno dei temi più gettonati del governo gialloverde, fornisce a Grillo l’occasione per attaccare ancora una volta il Pd che, “in cambio di una bella concessione per dare la mancetta elettorale da 80 euro a chi già lavorava, si è impegnato a trasformare l’Italia in un campo profughi. Poi è intervenuto Minniti, perché gli stava sfuggendo di mano mezzo Mediterraneo, nell’indifferenza più assoluta. adesso noi passiamo per razzisti. Io non ho capito se la gente si è resa conto del casino in cui ci hanno cacciato Renzi, Minniti e gli altri menomati mentali”. L’etichetta di razzista a Grillo proprio non va giù: “Razzista è chi crede di appartenere alla razza giusta, egoista è chi non crede in nulla, tranne che ai suoi privilegi. Proprio a cominciare dalla sinistra frou-frou”.
VACCINI
Il garante del Movimento parla anche della sua adesione al programma di vaccinazione che non è stata ben presa dai No Vax, alcuni dei quali anche tra le fila dei parlamentari grillini. “Sono convinto della netta divisione fra scienza e politica, è ridicolo essere contro i vaccini in sé. Ma deciderne l’obbligo è una questione politica, non scientifica”.
PIATTAFORMA ROUSSEAU
Grillo, infine, difende a spada tratta la piattaforma Rousseau e l’idea che la democrazia si eserciti indicando online i nomi dei candidati alle elezioni. “Le primarie con le persone prese per le orecchie e i voti triplicati, se non di più – sostiene -, non hanno nessun plus valore rispetto al nostro inizio, ci vorrà ancora un po’ di tempo ma questa è la strada!”.