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Gli incontri su Zoom e Meet uccidono il turismo congressuale. Quanto vale?

Turismo Congressuale

Continua a scendere in picchiata il turismo congressuale che registra una perdita dell’80% del fatturato. Un settore fondamentale per l’economia che è stato il primo a fermarsi e sarà probabilmente l’ultimo a ripartire

È un lockdown perenne quello che da marzo 2020 si è abbattuto sulla Meeting e Event Industry. Oltre al duro colpo subìto a causa del Covid dal settore del turismo in generale, quello congressuale e degli eventi, in particolare, sta continuando a pagarne le conseguenze e non è ancora prevista una data di ripartenza.

UN SETTORE DI VITALE IMPORTANZA PER L’ECONOMIA

Roma e Milano sono sicuramente le città più colpite, ma a risentirne è tutta l’economia italiana. Secondo l’Agenzia nazionale del turismo, convegni, conferenze, congressi rappresentano, infatti, un settore di mercato che colloca l’Italia al sesto posto nel ranking congressuale mondiale.

Già lo scorso luglio, Stefano Fiori, presidente del Convention Bureau Roma e Lazio e vicepresidente di Federturismo Confindustria, ricordava come un turista ‘congressuale’ spende 10 volte di più di un turista ‘normale’ e Federcongressi & Eventi stimava perdite da 1,5 miliardi al mese. Non solo location, la crisi travolge anche catering, allestitori, alberghi, trasporti e molti altri.

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Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, riportati da Ansa, è stato un anno particolarmente nero proprio per le location adibite agli eventi: -79% del fatturato è il bilancio. “Il dato posiziona quindi i centri congressi, le sedi fieristico congressuali, gli alberghi, le dimore storiche e le altre tipologie di sedi per eventi come le imprese più danneggiate tra quelle della filiera turistica”. Circa il 30% delle location non ha potuto ospitare nessun evento.

I DATI

Nel 2020 si sono svolti 69.880 eventi in presenza, che significa -83,8% se paragonato al 2019. Di conseguenza, segno meno anche per il numero delle presenze e delle giornate di attività: le presenze, scrive Ansa, sono state 5.847.330 (-86,5%) e le giornate di attività al netto di allestimenti e disallestimenti 95.020 (-84,5%), pari a 24,8 giorni medi netti di durata degli eventi per sede attiva.

Le location che ne hanno fatto le spese vanno da Nord a Sud, con un picco del 90,5% di decremento di eventi in Sicilia e Sardegna.

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