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Istat: dati positivi su occupazione, Pil ancora fermo

Imprese

I dati Istat resi noti oggi registrano dati molto positivi sull’occupazione che segna un nuovo record storico e con la disoccupazione ai minimi dal 2012

I dati sul Pil, invece, sono negativi in quanto fanno segnare ancora una fase di “sostanziale stagnazione”, visto che per il quinto trimestre consecutivo la variazione congiunturale si attesta intorno allo zero.

Ecco di seguito i dati:

CRESCITA ZERO

Il Pil italiano nel secondo trimestre del 2019 è rimasto fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua. Lo rileva l’Istat nelle stime (dati corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati). Si registrano quindi variazioni nulle, “crescita zero”, in entrambi i confronti: congiunturale e tendenziale.

Il Prodotto interno lordo dell’Italia è risultato “stazionario” nel secondo trimestre del 2019, rallentando dopo il “marginale recupero” congiunturale del primo trimestre dell’anno.

La crescita zero del Pil Italiano nel secondo trimestre è comunque migliore rispetto alle attese degli analisti che si aspettavano un -0,1%.

OCCUPAZIONE IN CRESCITA

Dati molto positivi sull’occupazione: a giugno il tasso per i 15-64enni è salito al 59,2% (+0,1 punti percentuali), facendo segnare il livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero dal 1977.

Anche su base annua l’occupazione risulta in crescita dello 0,5%, pari a +115 mila unità.

Nel trimestre aprile-giugno 2019 l’occupazione registra una crescita consistente rispetto ai tre mesi precedenti con + 124mila unità pari + 0,5%. Nello stesso periodo aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,8%, +114 mila) sia quelli a termine (+0,6%, +19 mila) calano, invece, gli indipendenti (-0,2%, pari a -10 mila).

Per età si registrano segnali positivi tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni e negativi nelle classi d’età centrali.

Quanto al solo mese di giugno gli occupati dipendenti salgono ancora di 52 mila unità in un mese, con i lavoratori permanenti che aumentano di 42 mila unità e quelli a tempo di 10 mila unità. Calano, invece, il numero dei lavoratori autonomi che scendono di 58 mila unità rispetto a maggio.

MIGLIORA LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

La disoccupazione a giugno segna la quarta flessione consecutiva, scendendo al 9,7%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto a maggio. L’Istat, spiega che si tratta del tasso più basso da gennaio del 2012, ovvero da sette anni e mezzo.

Migliora anche la disoccupazione giovanile (15-24anni) che scende al 28,1%, in calo di 1,5 punti percentuali: si tratta del tasso più basso dall’aprile del 2011.

La diminuzione è determinata da entrambe le componenti di genere ed è distribuita in tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni.

La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a giugno è in lieve calo (-0,1%, pari a -14 mila unità), l’andamento è sintesi di un aumento tra gli uomini (+18 mila) e una diminuzione tra le donne (-33 mila).

Infine rimane invariato il tasso di inattività fermo al 34,3% per il quinto mese consecutivo.

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