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L’Italia non riesce a guarire dalla piaga delle disuguaglianze. Report Oxfam

Oxfam Disguitalia

Secondo le rilevazioni raccolte nel paper Disguitalia di Oxfam Italia, “nel biennio pandemico ‘20-‘21 l’1% più ricco ha visto crescere il valore dei propri patrimoni di 26.000 miliardi di dollari, in termini reali, accaparrandosi il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale. Battuto dunque il record dell’intero decennio 2012-2021”. Nel nostro Paese, “nelle mani del 5% più ricco una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero”

Nella settimana di Davos, quella del Forum economico dei ricchi, arrivano nuovi dati allarmanti sulle disuguaglianze nel mondo e in Italia. Le statistiche raccolte da Oxfam parlano chiaro: l’epoca della pandemia ha favorito i ricchi in termini di scarto economico, addirittura con margini superiori a quanto emerso nel decennio antecedente. Poche buone nuove anche per l’Italia: secondo il report Disguitalia, i super ricchi (coloro che hanno più di 5 milioni di dollari) sono quattordici in più rispetto alla fine del 2019, ultimo anno pre-Covid 19.

IL MONDO DEI RICCHI NON E’ QUELLO DEI POVERI

Partiamo dai numeri globali. “nel biennio pandemico ‘20-‘21 l’1% più ricco ha visto crescere il valore dei propri patrimoni di 26.000 miliardi di dollari, in termini reali, accaparrandosi il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale (42.000 miliardi di dollari), quasi il doppio della quota (37%) andata al 99% più povero della popolazione mondiale”, rileva amaramente l’ultimo rapporto dell’Oxfam “La disuguaglianza non conosce crisi“.

Se nel decennio 2012-2022 l’1% della popolazione ricca possedeva il 54% del surplus economico mondiale, adesso oltre a battere questo record si registra un aumento simultaneo di estrema ricchezza ed estrema povertà.

Dal 2012 all’anno del Covid, paperoni e rispettive ricchezze sono raddoppiati. Adesso, “nonostante il tracollo dei mercati azionari nel 2022”, rileva ancora Oxfam, “le fortune dei miliardari sono comunque aumentate al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno nell’ultimo triennio”.

LA DISGUITALIA SECONDO OXFAM

Venendo all’Italia, i dati di Disguitalia vedono crescere di quattordici unità le persone con più di 5 milioni di dollari nelle proprie casse da fine 2019. Oggi, rappresentano lo 0,134% e le loro fortune crescono di 13 miliardi di dollari (cioè di quasi nove punti percentuali) a livello reale, rispetto a tre anni fa.

La disuguaglianza risiede allora qui: “la quota detenuta dal 10% più ricco degli italiani è aumentata di 1,3 punti percentuali su base annua a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 20% più povero e di un calo delle quote di ricchezza degli altri decili della popolazione”. Di più: “la ricchezza nelle mani del 5% più ricco degli italiani (titolare del 41,7% della ricchezza nazionale netta) a fine 2021 era superiore a quella detenuta dall’80% più povero dei nostri connazionali (il 31,4%)”.

E sempre secondo Disguitalia, il Belpaese è in fondo alla classifica Ue per gap nei redditi netti. D’altronde, quasi due milioni di famiglie sono in stato di povertà assoluta, il 9,4% in termini individuali. Sulla striscia storica, è raddoppiata “la quota di famiglie con un livello di spesa insufficiente a garantirsi uno standard di vita minimamente accettabile”.

Male anche sul fronte salari. Da gennaio a settembre 2022, infatti, le entrate mensili degli italiani sono scese del 6,6%. Ennesimo dato che deve far riflettere in un contesto di crisi dei prezzi e delle materie prime.

“Se il dilagare del lavoro povero rappresenta una caratteristica strutturale del mercato italiano, destano preoccupazione le iniziative già messe in campo e le intenzioni del nuovo Governo”, dice Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. Anche l’esecutivo Meloni è avvisato.

SCARICA QUI IL RAPPORTO OXFAM

 

 

 

 

 

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