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Noi e l’Europa, agricoltura e Pac nel futuro dell’Ue

Riforma Pac
In Ue nel settore agricolo hanno un’occupazione regolare 20 mln di persone. L’importanza della Pac, il lavoro del commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale e del Consiglio Agricoltura e Pesca

Nel nostro viaggio all’interno dell’Unione europea per capire cosa fa per i suoi abitanti, un posto di rilievo va alle politiche agricole che negli ultimi decenni sono cambiate per far fronte ai cambiamenti climatici e alle esigenze del mercato globale. L’Ue, grazie al clima misto, ai terreni fertili e alle competenze tecniche degli agricoltori, è uno dei principali produttori ed esportatori mondiali di prodotti agricoli. Da non dimenticare che, vista la crescita demografica, entro il 2050 la produzione alimentare mondiale deve raddoppiare e in questo l’Unione può certo dire la sua.
Attualmente nell’area le industrie e i servizi legati all’agricoltura e ai prodotti alimentari danno lavoro a più di 44 milioni di persone e un’occupazione regolare a 20 milioni di persone nel solo settore agricolo.

COSA FA BRUXELLES PER L’AGRICOLTURA

La politica agricola dell’Ue affronta molti settori legati fra di loro tra cui la qualità dei generi alimentari, la tracciabilità, il commercio e la promozione dei prodotti agricoli dentro e fuori l’Unione. Bruxelles sostiene finanziariamente gli agricoltori, incoraggia pratiche sostenibili che rispettano l’ambiente e investe nello sviluppo delle aree rurali. Tutto questo lo fa con la Pac.

COS’È LA PAC

Forse la principale attività svolta da Bruxelles in tema, e anche la più conosciuta, è rappresentata dalla Politica agricola comune (Pac). Si tratta di un sostegno economico che nel settennato 2014-2020 ha impegnato circa il 38% del bilancio dell’Unione con oltre 408 miliardi di euro stanziati ed è dunque una delle politiche di maggiore importanza. Oltre a  garantire uno stabile approvvigionamento di alimenti convenienti e di qualità e un consistente volume di esportazioni, la Pac gioca un ruolo cruciale nella salvaguardia del futuro delle comunità rurali. I suoi obiettivi specifici sono stabiliti dall’articolo 39 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Peraltro con la Pac Bruxelles, oltre a fornire un sostegno economico ai produttori agricoli – e in particolare a quelli giovani -, contribuisce a modernizzare le aziende del settore promuovendo la diffusione della formazione professionale, delle tecnologie e dell’innovazione. Inoltre cerca di far crescere la competitività del comparto facendo attenzione alla tutela dell’ambiente e al rispetto dei cambiamenti climatici: il 40% del bilancio complessivo della Pac dovrebbe contribuire all’azione per il clima. Da non dimenticare poi che, grazie alla regolazione del settore alimentare, l’Ue si occupa anche della tutela dei consumatori.
Nel 2013 c’è stata una riforma radicale, la quinta – entrata in vigore nel 2015 -, per rendere la Pac più verde, equa, efficiente e innovativa. Ad oggi, per Bruxelles è una politica importante anche per una crescita sostenibile e inclusiva, obiettivi chiave della strategia Ue 2020.
Per il prossimo settennato, 2021-2027, il futuro non è troppo roseo: si prevedono tagli di bilancio e piani strategici nazionali che potrebbero essere molto diversi e non conseguire gli obiettivi fissati a livello europeo.

IL COMMISSARIO UE E IL CONSIGLIO AGRICOLTURA E PESCA

All’interno della Commissione europea c’è anche un membro dedicato a questo importante settore, il commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale – attualmente è Phil Hogan – che fa parte del Consiglio Agricoltura e Pesca insieme ai ministri competenti di tuti gli Stati dell’Ue. Alle sessioni del Consiglio – che si svolgono generalmente con cadenza mensile – partecipano anche il commissario per la Salute e la Sicurezza alimentare e quello per gli Affari marittimi e la Pesca. Compito principale del Consiglio è quello di adottare atti legislativi in materia, nella maggior parte dei casi insieme al Parlamento Ue. 
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