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Noi e l’Europa, i trasporti e le reti di mobilità al 2050

In Ue il settore dei trasporti dà lavoro a circa 11 milioni di persone. La connessione con i temi ambientali ed energetici, l’importanza del Libro bianco del 2011, il ruolo del commissario e del Consiglio

Il settore dei trasporti è colonna portante dell’integrazione europea ed è essenziale per la libera circolazione delle persone, dei beni e dei servizi. Ad ammetterlo è la stessa Ue sul suo sito web ufficiale in cui fornisce un altro elemento decisamente interessante: i trasporti rappresentano oltre il 9% del valore aggiunto lordo dell’Unione e danno lavoro a circa 11 milioni di persone.

LA POLITICA EUROPEA DEI TRASPORTI

Alla base della recente politica dei trasporti europea c’è il forte legame con altri due argomenti di scottante attualità, ovvero l’energia e il clima, in quanto si ritiene essenziale – per realizzare gli obiettivi energetici e climatici di Bruxelles – la diffusione di mezzi di trasporto sostenibili. Disciplinata dal titolo VI del Trattato sul funzionamento dell’Ue, la politica dei trasporti è una delle politiche comuni più strategiche dell’Unione e mira a garantire una circolazione efficiente, sicura e libera delle persone e delle merci in tutta l’Ue, tramite una rete integrata che sfrutta tutte le modalità di trasporto. Correlati ad essa anche temi come il cambiamento climatico, i diritti dei passeggeri, i combustibili puliti e la riduzione degli oneri burocratici doganali presso i porti.

IL LIBRO BIANCO DEL 2011 – LA TABELLA DI MARCIA VERSO UNO SPAZIO UNICO EUROPEO DEI TRASPORTI

La futura politica europea dei trasporti si baserà in gran parte sul Libro bianco del 2011 che comprende 40 punti specifici e 131 iniziative progettate per generare crescita e occupazione, ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio e le emissioni di carbonio del settore del 60% entro il 2050, conseguire una logistica urbana sostanzialmente a zero emissioni nei principali centri entro il 2030.

Scendendo più nel dettaglio, nel Libro bianco dei trasporti si parla di completare entro il 2050 la rete ferroviaria europea ad alta velocità ed entro il 2030 triplicarla. All’interno di questo obiettivo dunque la costruzione della tratta Tav Torino-Lione, decisa in realtà parecchi anni prima, nel 1994, durante il vertice di Essen. In sostanza, entro il 2050 la maggior parte del trasporto di passeggeri sulle medie distanze all’interno dell’Ue dovrebbe avvenire per ferrovia. Altro punto qualificante della strategia illustrata nel Libro bianco è quello, sempre entro il 2050, di collegare tutti i principali aeroporti della rete alla rete ferroviaria e di completare il cielo unico europeo. Si punta poi a dimezzare il numero di vittime del trasporto su strada entro il 2020 e di avvicinarsi entro il 2050 all’obiettivo “zero vittime”. Per quanto riguarda i costi, si stima che per sviluppare l’infrastruttura di trasporto nell’Unione in modo da soddisfare la domanda occorrano 1,5 trilioni di euro nel periodo 2010-2030.

COMMISSARIO AI TRASPORTI E CONSIGLIO TRASPORTI, TELECOMUNICAZIONI ED ENERGIA

Un ruolo di primo piano nella politica europea dei trasporti è rivestito dal commissario ad hoc e dal Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia. Il commissario europeo ai Trasporti dal 1° novembre 2014 è la slovena Violeta Bulc che guida la Direzione generale per la mobilità e i trasporti. Il Consiglio è composto dai ministri dei Trasporti, dai ministri dell’Energia e da quelli delle Telecomunicazioni e anche dai relativi commissari europei. Il Consiglio è responsabile, insieme al Parlamento Ue, dell’adozione degli atti legislativi nel quadro della politica comune del settore. Uno degli obiettivi principali è la messa a punto di sistemi di trasporto sostenibili.

Va detto che proprio in queste settimane è stato raggiunto un accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio sulla proposta relativa al “Connecting Europe Facility”, il programma di Bruxelles dedicato allo sviluppo infrastrutturale nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni per il prossimo bilancio Ue 2021-2027. Il nuovo programma – si legge in una nota congiunta diffusa dopo la sigla dell’accordo – sosterrà le infrastrutture per una mobilità sicura, pulita e connessa e darà priorità alle ferrovie e allo sviluppo di punti di ricarica per i veicoli a carburanti alternativi.

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