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Obbligo di vaccino, cosa pensa Fondazione Gimbe?

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Obbligo di vaccino sì o no? Per Cartabellotta «Dal punto di vista scientifico, tutte le carte sono in regola per istituirlo»

«A fronte di un dibattito politico e di una comunicazione pubblica che rincorrono percentuali target di copertura vaccinale, va ricordato che oggi non ci sono i presupposti epidemiologici per conquistare l’immunità di gregge, in grado di proteggere i non vaccinati grazie a un’alta percentuale di persone non più suscettibili al contagio, perché vaccinate o guarite». Lo dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che il 9 settembre pubblica il monitoraggio Covid relativo alla settimana 1-7 settembre. L’immunità di gregge «è una chimera», spiegano da Gimbe, per una serie di motivi: oggi nessun vaccino è approvato al di sotto dei 12 anni compiuti e «sono oltre 5,8 milioni di persone, il 9,9% della popolazione, tra cui il virus continua a circolare liberamente».

CARTABELLOTTA: CARTE IN REGOLA PER OBBLIGO DI VACCINO

«L’obiettivo di salute pubblica da seguire è vaccinare tutti coloro che non presentino controindicazioni, sia per una protezione individuale da malattia grave o decesso in particolare tra gli over 50 sia per ridurre al minimo la circolazione virale. Visto che quest’obiettivo è oggi basato su robuste evidenze, spetta alla politica scegliere la strategia per centrarlo: dal punto di vista scientifico tutte le carte sono in regola per istituire l’obbligo vaccinale».

Inoltre, prosegue Cartabellotta, «i vaccini anti Covid-19 approvati non sono sterilizzanti, cioè non conferiscono un’immunità totale contro il virus e anche chi è vaccinato ha una probabilità di infettarsi e trasmettere il virus. Al momento in Italia l’efficacia del vaccino verso l’infezione si attesta sul 78%». Inoltre l’efficacia dei vaccini inizia a ridursi dopo circa 6 mesi dalla fine del ciclo vaccinale, soprattutto tra i più giovani e infine la disomogeneità nell’accesso ai vaccini, con meno del 2% della popolazione con almeno una dose nei Paesi a basso reddito, contribuisce all’elevata circolazione del virus e all’emergere di nuove varianti.

 

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