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Quanto ci costa ogni posto di lavoro creato col reddito di cittadinanza?

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Per l’associazione degli Artigiani, lo Stato ha sborsato per alcun percettore del reddito di cittadinanza almeno 52 mila euro: “Oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore privato per un operaio a tempo indeterminato full time”

Mentre Quota 100, il meccanismo di ingresso nell’età della pensione voluto dalla Lega, pare destinata alla dismissione, un’altra misura cardine del governo gialloverde, questa volte cara esclusivamente a M5S, si avvia verso il tagliando: il reddito di cittadinanza. Nella variegata maggioranza a sostegno di Mario Draghi c’è chi vorrebbe farne coriandoli, chi desidererebbe potenziarlo e chi più pragmaticamente sostiene invece che va mantenuto, ma riformato in modo serio e capillare.

Alla discussione politica in corso si aggiungono anche i calcoli del Centro Studi della CGIA di Mestre, secondo cui ogni posto di lavoro “creato” con il reddito di cittadinanza è costato allo Stato almeno 52 mila euro. Oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore privato per un operaio a tempo indeterminato full time che, mediamente, costa attorno ai 25 mila euro. A questa conclusione è giunta un’analisi realizzata dall’Ufficio studi della CGIA.

Ipotizzando – spiega l’Associazione di Mestre nell’ultimo report – che i titolari del reddito di cittadinanza lo abbiano ricevuto per almeno un anno prima di entrare nel mercato del lavoro, percependo così quasi 7 mila euro, possiamo approssimativamente stimare che l’Inps abbia sostenuto, per 1.150.000 persone disponibili a lavorare, una spesa di 7,9 miliardi di euro, pari a poco più di 52.000 euro se rapportata a ogni singolo neoassunto. “Un costo che appare eccessivo per un numero così limitato di persone entrate nel mercato del lavoro grazie al reddito di cittadinanza”.

Dalla prima metà del 2019 – periodo in cui è entrato in vigore il reddito di cittadinanza – fino alla fine di quest’anno, l’investimento dello Stato per questa misura ammonta a 19,6 miliardi3 : 3,8 nel 2019, 7,2 nel 2020 e 8,6 miliardi per l’anno in corso. Per il 2022 è prevista una spesa di 7,7 miliardi. Secondo i dati dell’Inps riferiti ad agosto 2021, le persone destinatarie del reddito di cittadinanza erano 3,5 milioni, pari a poco meno di 1,5 milioni di nuclei famigliari. L’importo medio mensile erogato è di 579 euro. Tra questi 3,5 milioni di percettori del reddito, gli over 18 che hanno sottoscritto il Patto per il Lavoro (ovvero si sono resi disponibili a trovare un’occupazione), sono – secondo l’ANPAL – 1,15 milioni, mentre la Corte dei Conti sottolinea che coloro che hanno trovato un’occupazione stabile sono poco più di 152 mila.

I dati a livello provinciale ci dicono che nelle province di Caserta (147.036) e di Napoli (555.646) si concentrano complessivamente quasi 703 mila beneficiari del RdC. Se questi ultimi li rapportiamo al numero totale presente in Italia (3.550.342), in queste 2 province campane si concentra il 20 per cento circa dei percettori totali di questa misura. Altrettanto significativo è il numero di RdC erogati dall’Inps nelle grandi aree metropolitane: a Roma sono 240.065, a Palermo 212.544, a Catania 169.250, a Milano 122.873, a Torino 104.638 e a Bari 92.233.

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