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Ecco perché le morti su strada non sono un problema soltanto italiano

Sicurezza Stradale

Le strade dell’Unione Europea sono ogni anno più letali e gli obiettivi sicurezza si allontanano. Gli incidenti mortali nel 2022 sono aumentati in media del 4% rispetto all’anno precedente. Il quadro sulla sicurezza stradale in Europa

Le strade dell’Unione Europea sono ogni anno più letali e gli obiettivi sicurezza si allontanano. Gli incidenti mortali nel 2022 sono aumentati in media del 4% rispetto all’anno precedente. Alcuni Paesi hanno visto una crescita dei decessi superiore al 50%. Solamente 13 Stati su 32 sono in controtendenza. È quanto emerge dall’ultimo “Rapporto sulla situazione della sicurezza stradale”, curato dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC).

PERCHE’ L’UE DEVE FARE ANCORA MOLTO PER LA SICUREZZA STRADALE

L’Unione Europea punta a dimezzare il numero dei decessi sulle strade entro il 2030. Tuttavia la fotografia offerta dal programma PIN per il monitoraggio dei progressi dei singoli mostra che l’obiettivo è ormai irrealizzabile. Infatti, negli ultimi tre anni l’Unione Europea avrebbe dovuto far registrare una riduzione degli incidenti del 17,2%. Invece, lo strumento scelto dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC) per monitorare i progressi degli Stati dice che dal 2019 ad oggi il numero di decessi è sceso solamente del 9%.

QUANTI SONO STATI GLI INCIDENTI DEL 2022

Il 2022 è stato caratterizzato da un aumento degli incidenti stradali mortali in 19 Paesi europei. La maglia nera va a Malta e Lussemburgo, che hanno visto un incremento superiore al 50%. La classifica degli Stati più virtuosi ha la Slovenia al primo posto (-25%), seguita da Lettonia (-23%), Lituania e Cipro (-18%). Dovremo attendere il tradizionale comunicato stampa di ACI e Istat, che verrà diffuso a luglio, per conoscere i numeri riguardo il nostro Paese.

Ridurre il numero di morti sulla strada ha permesso all’Unione Europea di risparmiare circa 15 miliardi di euro. Un risparmio che raggiunge i 104 miliardi di euro se consideriamo il decennio 2013-2022. Tuttavia, se l’UE fosse riuscita a ridurre il numero delle vittime della strada del 6,7% avrebbe potuto evitare di spendere circa 212 miliardi di euro, secondo le stime contenute nel rapporto.

“Se le cose resteranno così, l’Europa non raggiungerà il suo obiettivo. Unione Europea e governi nazionali dovranno raddoppiare gli sforzi per affrontare vecchie e nuove sfide”. Per il Direttore Esecutivo ETSC “una conseguenza delle chiusure dovute al Covid sembra essere il peggioramento del comportamento degli utenti della strada, nonostante la diminuzione del traffico. Eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, e guida distratta non stanno scomparendo. L’applicazione delle norme, dunque, dovrà essere intensificata, non ridotta”, ha commentato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC.

E NEL 2021?

I numeri del 2021 non sono certo più incoraggianti rispetto a quelli dell’anno successivo. Anzi, i dati pubblicati da Eurostat mostrano che il 2021 si è distinto per aver interrotto il trend positivo di diminuzione del decennio precedente. Infatti, il numero di decessi stradali nell’UE è aumentato del 6% (19.917) rispetto al 2020, quando si erano registrati 18.834 lutti. La media è stata di 45 vittime per milione di abitanti. La Romania ha fatto registrare il numero di morti stradali più alto (93 vittime), seguita dalla Bulgaria (81) e dalla Lettonia (78). Malta invece si è distinta in positivo, con 17 vittime del traffico stradale per milione di abitanti, seguita da Svezia (20) e Danimarca (22). L’aumento nel 2021 ha seguito il calo senza precedenti del 2020, provocato dalle restrizioni al trasporto per il COVID-19.

SICUREZZA STRADALE (POCA): I NUMERI DEL DECENNIO

I dati dell’ETSC mostrano che nell’ultimo decennio solo uno Stato membro dell’UE ha ridotto il numero di vittime della strada di oltre il 50%: la Lituania (-60%). Altri 13 Paesi, tra cui Germania , Polonia e Repubblica Ceca hanno fatto registrare una diminuzione superiore alla media UE (22%). Gli stessi dati mostrano che nel decennio 2013-2022 sono state evitate 39.553 vittime della strada, un risultato impossibile se ogni Stato membro avesse proseguito con gli stessi livelli del 2012. Allo stesso tempo, però, si sarebbero potute salvare altre 40.987 vite, se si fosse raggiunto l’obiettivo di ridurre i decessi stradali del 6,7% ogni anno, necessario per centrare l’obiettivo – 50% in 10 anni.

Articolo pubblicato su Energia Oltre

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