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Stati Generali Natalità, Blangiardo (Istat): “Con mezzo milioni di nati in più iniezione di futuro”

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L’allarme del presidente Istat, Gian Carlo Blangiardo, agli Stati Generali della Natalità: “Meno popolazione vuol dire meno consumi, e meno Pil vuol dire spopolamento. L’obiettivo di raggiungere 500mila nati non è un sogno ma una realtà possibile”

Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, intervenendo agli Stati Generali della Natalità che si sono tenuti oggi a Roma ha mostrato la fotografia dell’inverno demografico che si sta abbattendo sull’Italia: “In queste condizioni il sistema degli equilibri nel sistema previdenziale è estremamente delicato”.

PIÙ BISNONNI CHE PRONIPOTI

“Dal 2014 al 2019 l’Italia ha perso 705mila residenti, prima dell’effetto Covid, poi nel 2020 la riduzione della popolazione è stata di quasi 400mila unità, l’equivalente di una città come Firenze”. Secondo i dati illustrati dal presidente dell’Istat, su circa 7.500 comuni italiani, 5.620 (ovvero più della metà) hanno perso popolazione e “meno popolazione vuol dire meno consumi, e meno Pil vuol dire spopolamento. In 4.572 comuni, più della metà, ci sono più bisnonni che pronipoti”.

IL CALO DEI MATRIMONI

Blangiardo ha anche evidenziato come nel 2020 i matrimoni si siano dimezzati, “un fatto negativo se pensiamo che le nascite in Italia avvengono per 2/3 nei matrimoni”. Secondo i dati Istat, nel 2018 i matrimoni in Italia sono stati 184.088, mentre nel 2020 sono scesi a 96.687.

“Per il domani ci sono tre possibilità – ha dichiarato – una ottimistica, una intermedia e l’altra pessimistica. Noi ci stiamo incamminando nel percorso più pessimistico con 350mila nati in un paese di 60 milioni di abitanti”.

OBIETTIVO 500MILA NASCITE

Seguendo ciò che è stato fatto in altri Paesi dove si è invertita la tendenza alla denatalità, come Germania, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, per il presidente dell’Istat è possibile raggiungere in 10 anni l’obiettivo in Italia delle 500mila nascite.

COME INVERTIRE LA TENDENZA

“L’obiettivo di raggiungere 500mila nati non è un sogno ma una realtà possibile”, ha dichiarato Blangiardo. “Avere mezzo milione di nati in più vuol dire inserire iniezione di futuro. Per raggiungere questo risultato occorrerebbe accrescere il numero medio dei figli per donna di 0,6 unità in 10 anni – ha aggiunto – recuperando entro il 2022-metà 2023 il crollo dei matrimoni che si è registrato nel corso del 2020. E agendo sull’intensità e i tempi per compensare l’effetto riduttivo (-11%) derivante dai cambiamenti nella struttura per età della popolazione in età feconda”.

“Si arriverebbe a un aumento si 130mila nati in dieci anni – ha detto Blangiardo – raggiungendo circa 517mila nati in più nel complesso del decennio”.

Leggi anche: Stati Generali Natalità: fare figli per garantire il futuro dell’Italia

DI COSA C’È BISOGNO

“Occorre un percorso con una triangolazione tra gli attori, costituito dalle famiglie, il privato, il sociale e le imprese – ha spiegato il presidente dell’Istat – con le idee e i progetti, le risorse, le norme e la cultura. Facciamo crescere la cultura e diamo il giusto valore ai bambini. Dobbiamo capire che non sono un disturbo ma il nostro futuro, coloro che ci garantiscono la continuità. L’obiettivo delle 500mila nascite non è impossibile ed è un risultato estremamente importante, avere mezzo milioni di nati in più vuol dire inserire iniezione di futuro”.

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