Skip to content

Tutto quello che c’è da sapere sul Reddito di Cittadinanza

Reddito Di Cittadinanza

L’articolo di Gaia Del Pup per i-Com su condizioni, importi e limiti del Reddito di Cittadinanza

Il reddito di cittadinanza sarà ufficialmente operativo ad aprile e sarà possibile richiederlo, secondo le modalità previste nel testo normativo, su internet, presso gli uffici postali o i Centri di assistenza fiscale convenzionati. Il 29 gennaio è entrato in vigore il decreto legge che disciplina la materia. Firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il provvedimento è ora al Senato dove è iniziato l’iter di conversione in legge.

I BENEFICIARI

Chi abbia intenzione di richiedere il sussidio dovrà essere in possesso della cittadinanza italiana, di un Paese dell’Unione Europea o deve essere titolare di un diritto di soggiorno o di soggiorno permanente. Anche chi proviene da Paesi terzi potrà presentare la richiesta se in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. A queste condizioni si aggiunge il requisito della residenza in Italia per un periodo di almeno 10 anni, dei quali gli ultimi due devono essere continuativi e vengono calcolati a partire dalla data di presentazione della domanda. Sarà inoltre necessario risiedere in Italia per tutta la durata dell’erogazione del beneficio. Queste regole si applicano ai singoli e ai nuclei familiari: in quest’ultimo caso sarà sufficiente che uno dei componenti sia in possesso dei requisiti elencati.

Dal punto di vista della condizione occupazionale è stabilito che i richiedenti siano disoccupati, inoccupati o percettori di un reddito da lavoro inferiore o uguale a 780 euro, cifra individuata dall’Istat come soglia di povertà. Nel caso in cui, all’interno di un nucleo familiare, uno dei membri sia disoccupato a seguito di dimissioni volontarie nei 12 mesi precedenti la richiesta (escluse le ipotesi di giusta causa) non sarà possibile richiedere il reddito di cittadinanza.

I LIMITI ECONOMICI E PATRIMONIALI

Nel decreto sono individuati numerosi limiti di carattere economico e patrimoniale che non devono essere superati per accedere al sussidio:

  • indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) inferiore a 9.360 euro;
  • patrimonio immobiliare non oltre i 30.000 euro, esclusa la casa di abitazione;
  • patrimonio mobiliare entro 6.000 euro ed entro 10.000 per i nuclei familiari di tre persone aumentati di 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 per ogni componente con disabilità;
  • nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario o avere la disponibilità di veicoli immatricolati nei 6 mesi precedenti la richiesta o comunque di autoveicoli con cilindrata superiore a 1.600 cc o di motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti (sono esclusi i veicoli che godono di agevolazione fiscale a favore delle persone disabili);
  • nessun componente del nucleo familiare può essere intestatario o avere disponibilità di navi o imbarcazioni da diporto.

IL BENEFICIO ECONOMICO

Il benefico economico che deriva dall’ottenimento del reddito di cittadinanza è calcolato su base annua e consta di due componenti. La prima parte è la componente che va ad integrare il reddito familiare, così come definito all’articolo 2 del decreto, fino ad un massimo di 6.000 euro annui, moltiplicata per il parametro di equivalenza (“1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di eta’ maggiore di anni 18 e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1“).

La seconda componente prende in considerazione le famiglie residenti in abitazioni in locazione, prevedendo una cifra pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione, come dichiarato nella certificazione ISEE e fino a un massimo di 3.360 euro. In alternativa, questa integrazione è prevista anche a copertura della rata mensile del mutuo fino a un massimo di 1.800 euro l’anno per le abitazioni di proprietà.

Il beneficio economico è esente dal pagamento dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e non può, in ogni caso, superare la soglia massima di 9.360 euro l’anno rimodulata in misura corrispondente al parametro di equivalenza. Si va da 780 euro per una persona adulta – 500 euro di integrazione del reddito più 280 di contributo per l’affitto – fino a 1.330 per una famiglia con quattro adulti o tre adulti e due ragazzi sotto i 14 anni.

MODALITA’ E CONDIZIONI DI RICHIESTA E MANTENIMENTO

Nel decreto sono state inserite previsioni finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro dei soggetti che richiedono il reddito di cittadinanza. Chiunque sia maggiorenne e voglia presentare la richiesta dovrà rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità e aderire a un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo, dovrà rendersi disponibile per progetti utili per la collettività, frequentare corsi per riqualificarsi professionalmente e cercare attivamente lavoro. Decade dal beneficio chi non accetta almeno una delle prime 3 offerte di lavoro congrue che saranno: i primi 12 mesi entro 100 km, dopo un anno entro 250 km e ovunque in Italia dopo 18 mesi.

Le domande per accedere al reddito di cittadinanza potranno essere presentate a partire dal 5 marzo 2019 sul sito che verrà appositamente predisposto, presso gli uffici postali o i Centri di assistenza fiscale convenzionati, allegando la documentazione necessaria come certificazione ISEE o permesso di soggiorno. Se, in seguito ai controlli effettuati dall’INPS entro 5 giorni, il cittadino risulta idoneo, verrà invitato a ritirare la Carta Reddito di cittadinanza sulla quale verrà erogato mensilmente l’importo. I primi accrediti, come annunciato dal vicepremier Luigi Di Maio, saranno erogati a partire dal 27 aprile.

 

Articolo pubblicato su icom.it

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su