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Anci, cosa c’è dietro l’accordo su Manfredi

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Scontro all’interno del Pd, per Lo Russo il ruolo di vice di Gaetano Manfredi all’Anci

Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, sarà il nuovo presidente dell’Anci, mentre Stefano Lo Russo, primo cittadino di Torino e suo principale rivale, assumerà il ruolo di vicepresidente. Questo è quanto emerge della indiscrezioni stampa. L’accordo è stato raggiunto poche ore prima dell’assemblea nazionale dei Comuni italiani, in programma mercoledì a Torino, scongiurando una possibile spaccatura tra Nord e Sud e all’interno dello stesso campo progressista (o ex campo largo). La necessità di evitare un confronto diretto e una crisi d’immagine, soprattutto davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha accelerato i tempi delle trattative.

IL RUOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO PER L’ACCORDO SU MANFREDI

Nonostante la maggioranza nazionale del centrodestra, all’interno dell’Anci la maggioranza resta nelle mani del Partito Democratico, che ha una solida base di sindaci delegati. L’intesa, guidata dal Nazareno, ha visto protagonisti Elly Schlein e le principali correnti interne al partito. Il tandem Manfredi-Lo Russo rappresenta un equilibrio politico: Manfredi, vicino alla linea progressista e al Movimento 5 Stelle, è stato scelto per guidare l’Anci, mentre Lo Russo, esponente riformista, ha ottenuto un ruolo di rilievo nella segreteria nazionale del Pd come “coordinatore dei sindaci”.

IL PESO DEGLI ALLEATI

L’accordo è frutto di un complesso gioco politico. Manfredi, sostenuto da Giuseppe Conte, ha beneficiato del supporto della rete di amministratori del Sud e ha potuto contare anche sul sostegno di alcune figure influenti nel Pd come Dario Franceschini e Goffredo Bettini. Questo schieramento ha prevalso sul fronte del Nord, capitanato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, che sosteneva Lo Russo insieme a diversi amministratori lombardi, veneti ed emiliano-romagnoli.

IL SIGNIFICATO POLITICO DEL VIA LIBERA A MANFREDI ALLA GUIDA ANCI

La scelta di Manfredi riflette la strategia del Pd di mantenere aperto il dialogo con il M5S in vista di possibili alleanze future. Per Schlein confermare Manfredi è stato un modo per ribadire il progetto del “campo largo”. Al contrario, una vittoria di Lo Russo avrebbe potuto compromettere i rapporti con i pentastellati, considerato il suo contrasto con l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, e con il Movimento stesso.

Il via libera a Manfredi segna tra l’altro un ritorno del Sud alla guida dell’Anci, dopo gli otto anni di Antonio Decaro. Anche se pesantemente bilanciato dalla vicepresidenza per Lo Russo e un possibile ruolo per il Piemonte all’interno dell’Associazione. Alla fine è stato evitato il rischio di una conta interna, simile a quella del 2011 tra Graziano Delrio e Michele Emiliano.

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