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Bonus bebè e sconti per latte e pannolini. La proposta leghista nel Dl crescita

Il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana ha proposto due emendamenti al dl crescita che intervengono il primo sul bonus bebè ed il secondo sulle detrazioni per l’acquisto di latte in polvere e di pannolini.

BONUS BEBÈ

Riguardo al bonus bebè, cioè l’attuale assegno di natalità emesso dall’Inps ogni mese per le famiglie con Isee fino a 25 mila euro per ogni bimba o bimbo nato o adottato fino al compimento di un anno di età o ad un anno dall’ingresso in famiglia, il ministro ha proposto l’ampliamento della base Isee fino a 35 mila annui “in modo da comprendere la pressoché complessiva platea dei nuclei familiari potenzialmente interessati al beneficio”, come si legge nella relazione al testo.

Ad oggi, il bonus prevede un assegno di 1.920 euro l’anno per le famiglie con Isee sotto i 7 mila euro e di 960 fino ai 25 mila euro.

Nell’emendamento viene proposto di alzare l’importo base da 960 a 1.320 euro, mantenendo la maggiorazione del 20% per i figli successivi al primo per il periodo 2019-2020.

Per le famiglie con Isee sotto i 7 mila euro l’assegno resta a 1.920 annui.

Il provvedimento avrebbe un costo di circa 51 milioni in più rispetto ad ora, 315 milioni e 300 milioni per ciascun anno del periodo 2019 – 2021. A copertura della misura sarebbero previste le risorse messe in conto per il Reddito di cittadinanza non usate per le minori richieste ricevute rispetto alle previsioni.

DETRAZIONI PER LATTE IN POLVERE E PANNOLINI

La seconda misura prevede detrazioni fiscali per l’acquisto di latte in polvere e pannolini fino al 19% “entro un importo massimo complessivo non superiore a 1.800 euro annui per ciascun minore fiscalmente a carico”.

Per estendere la detrazione anche ai redditi meno capienti, è previsto un meccanismo che riconosce un apposito credito d’imposta pari alla metà della quota di detrazione che non ha trovato capienza nell’Irpef, da sfruttare nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

Il costo stimato è di 288,4 milioni per il 2020, 464 milioni per il 2021 e 351,1 milioni dall’anno 2022. Anche per questa misura i fondi dovrebbero arrivare dal Reddito di cittadinanza.

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