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Brexit. Cosa sta preparando l’Italia in caso di no deal. Parla Moavero

Il governo italiano sta preparando alcuni decreti legge se si verificasse una Brexit senza accordo. Lo ha annunciato Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in un’audizione alle Commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato

Il governo italiano sta preparando alcuni decreti legge se si verificasse una Brexit senza accordo. Del resto, in questo caso il Regno Unito sarebbe un Paese terzo con cui Roma “non ha alcun accordo in particolare”. L’annuncio è arrivato dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, in audizione in commissioni riunite Esteri e Politiche Ue in merito all’indagine conoscitiva sui negoziati relativi alla Brexit e sul relativo impatto per l’Italia.

I DECRETI LEGGE IN CASO DI NO DEAL

I provvedimenti – di cui “le condizioni di necessità e urgenza sono pienamente giustificate” – punteranno in primis alla “tutela dei cittadini e della stabilità finanziaria e alla continuità operativa dei mercati e del settore bancario e finanziario”. “L’impegno politico e operativo è assolutamente chiaro – ha spiegato Moavero Milanesi -: si cerca di mantenere nel limite possibile lo status quo dei cittadini Ue presenti in Gran Bretagna e viceversa”. Dunque, ha detto ancora, “i britannici già in Europa e gli europei già nel Regno Unito manterranno invariati i loro diritti. Per quelli che devono arrivare si cerca di preservare quanto più possibile un percorso agevolato, che non sarà identico a quello di cui potevano fruire prima, ma molto simile. Per i visti d’ingresso ci sarà un’esenzione, si potrà restare 90 giorni – su un totale di 6 mesi – senza bisogno di permessi e ci saranno procedure semplificate per l’ottenimento dei permessi di soggiorno di più lunga durata”. A livello nazionale, ha chiarito, “l’obiettivo è di mantenere l’invarianza di situazioni”.

LA TASK FORCE DI PALAZZO CHIGI

Il ministro degli Esteri ha poi parlato della task force sulla Brexit che opera a Palazzo Chigi dall’inizio di questo governo e che “coordina i diversi ministeri”. Il gruppo “si interfaccia con il sistema interno italiano e con Bruxelles che sta svolgendo un ruolo essenziale”.

LA SITUAZIONE ATTUALE NEL REGNO UNITO

A inizio audizione il titolare della Farnesina ha tratteggiato l’attuale situazione britannica riguardo alla Brexit, un tema che “non lascia tregua perché assistiamo a piccoli colpi di scena e anche a una situazione di evidente difficoltà politica del governo” guidato da Theresa May. Siamo di fronte a “scenari che tendiamo ad autocriticare quando accadono da noi e che ora avvengono nella Patria della democrazia parlamentare”. Moavero Milanesi ha ricordato che ieri “per la seconda volta è stata espressa una contrarietà netta all’accordo sul recesso negoziato tra May e Unione europea ma il Parlamento di Westminster ha detto anche no a un’uscita senza accordo”. Dunque “si pensa che vogliano un accordo diverso o qualcos’altro, ovvero una proroga del tempo per il negoziato” come consentito dall’articolo 50 del Trattato di Lisbona – che definisce la procedura per lasciare volontariamente l’Ue – in caso venga richiesta dal Paese che vuole uscire e sia approvata all’unanimità da chi è dentro l’Unione. Il ministro degli Esteri ritiene “difficile pure la tenuta politica” dell’esecutivo britannico per cui non esclude nuove elezioni politiche nel Regno Unito e neppure “un’ipotesi assolutamente residuale, anche se non è da scartare” di un secondo referendum sulla Brexit. Intanto oggi pomeriggio il Parlamento inglese è chiamato al voto sulla possibilità di richiesta di proroga. Giovedì prossimo, 21 marzo, si riunisce il Consiglio europeo che ha al primo punto proprio la questione Brexit e il 27 si potrebbe pronunciare su un’eventuale proroga. Nel frattempo, ha affermato il ministro, assistiamo a “una situazione di vera e propria suspense” come se fossimo in un “film di Hitchcock, ma certamente meno truculento”.

LA POSIZIONE DELL’ITALIA

Su sollecitazione dei parlamentari Moavero Milanesi ha indicato la sua posizione quale ministro degli Esteri del nostro Paese sulla situazione britannica. “Personalmente ritengo che sia interesse italiano che ci esprimiamo favorevolmente alla domanda di proroga, naturalmente dipende da come è configurata, sennò siamo di fronte a uno scenario di rottura che purtroppo è sul tavolo”. Di sicuro “ne dobbiamo parlare a livello di governo”. “Noi – ha aggiunto – cerchiamo di minimizzare gli effetti negativi di un’uscita” che cambierà la situazione per il Regno Unito e per gli altri Stati europei. “Si sono voluti ritardare i nodi al pettine – ha concluso – proprio per evitare una situazione complicata”.

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