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Carburanti ed energia, le ipotesi sul tavolo del governo nel decreto taglia prezzi

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Possibili tagli sulle accisa e sull’Iva dei carburanti e altri bonus per mitigare l’aumento dei prezzi dell’energia (luce e gas). Ma Draghi non arretra su un punto: niente extra deficit per le coperture, che potrebbero essere trovate con prelievi straordinari alle società energetiche, che stanno incassando più del preventivato

Uno sconto da 15 centesimi al litro su benzina e diesel. C’è anche questa ipotesi allo studio del governo, che deve mitigare le conseguenze degli aumenti monstre sul fronte dei carburanti e dell’energia che rischiano non solo di congelare la ripresa dopo due anni (siamo ormai entrati nel terzo) di pandemia, ma anche di far chiudere un numero molto elevato di PMI.

AUTOTRASPORTATORI IN PIAZZA

Il prossimo 19 marzo gli autotrasportatori hanno annunciato che non usciranno in strada, ma resteranno fermi nei piazzali della aziende. La manifestazione, organizzata da Unatras (Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci), intende denunciare l’allarme sulla pesante situazione che sta colpendo il settore. Parteciperanno anche gli autotrasportatori di Altamura, protagonisti di numerose manifestazioni nei giorni scorsi.

L’ULTIMO DECRETO ENERGIA SUPERATO DALLA GUERRA

Per fronteggiare la crisi il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato nel Decreto energia, in vigore dal 2 marzo scorso, circa 80 milioni di euro per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. Una misura che risulta però insufficiente per il settore, soprattutto con l’acuirsi della guerra tra Russia e Ucraina.

IL DECRETO TAGLIA PREZZI SU CARBURANTI ED ENERGIA

Ancora una volta Mario Draghi è stato chiaro: le risorse non arriveranno da uno scostamento di bilancio ma pescheranno dagli incassi Iva in aumento proprio per il caro-carburante. Assopetroli-Confcommercio,  che in merito aveva chiesto la costituzione di una cabina di regia emergenziale, parla di un tesoretto da 200 milioni di euro solo a marzo: numero che, proiettato su tutto l’anno, potrebbe portare fino alla bella cifra di 2 miliardi. In tal modo si potrebbe tagliare il prezzo alla pompa di almeno 15 centesimi, come è stato fatto in Francia.

Sul tavolo anche la proroga del pagamento rateale fino a dieci tranche per bolletta e l’estensione del bonus per i più disagiati. Sul fronte del caro bollette, le coperture potrebbero arrivare dalle società energetiche, con un prelievo sui guadagni che le compagnie stanno realizzando con gli straordinari aumenti delle materie prime.

IL GOVERNO CHIEDE UN INTERVENTO EUROPEO

Consapevole che il caro bollette e il caro carburanti affliggono l’intero Vecchio continente, l’esecutivo chiede un intervento di Bruxelles, nella speranza che alcune misure possano essere coperte con bond comunitari, sulla falsariga di quelli del NextGenerationEu (che di questo passo potrebbe essere costretto a un tagliando, essendo drammaticamente mutato il quadro economico post pandemico).  “Abbiamo dato mandato alla Commissione europea di lavorare nelle prossime settimane su un meccanismo per il controllo del prezzo del gas”, ha detto  il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Vincenzo Amendola. La data a cui guardare potrebbe essere quella del 24 marzo, in occasione del prossimo Consiglio europeo

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