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Clima, fa discutere la circolare del ministro Fioramonti

Circolare Fioramonti

La richiesta tramite circolare del ministro Fioramonti di giustificare gli studenti che venerdì prossimo sciopereranno per andare alla manifestazione sui cambiamenti climatici. Le perplessità dei presidi e le rivendicazioni dei giovani del gruppo Fridays For Future Italia

Gli studenti che venerdì prossimo non andranno a scuola per manifestare contro i cambiamenti climatici siano giustificati. La richiesta ai presidi delle scuole italiane arriva dal loro ministro, il responsabile dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che ha inviato una circolare a tutti gli istituti.

Una mossa che segue la decisione del sindaco di New York, Bill De Blasio, il quale venerdì 20 settembre ha permesso agli studenti di assentarsi da scuola per partecipare alla marcia mondiale per il clima. Una manifestazione che ha preceduto di qualche giorno l’apertura della 193esima assemblea generale dell’Onu la cui sessione principale è stata dedicata ai cambiamenti climatici. Proprio ieri è stato il giorno di Greta Thunberg, la 16enne di Stoccolma che ha dato vita a questo movimento internazionale cominciando con il sedersi, tutti i venerdì dall’estate 2018, davanti al Parlamento svedese in segno di protesta. Insieme a lei il cartello con la scritta “Sciopero scolastico per il clima”.

Lo sciopero del 27 settembre — il terzo Global Strike For Future — sarà il culmine e l’appuntamento conclusivo della settimana per il clima #WeekForFuture dal 20 al 27 settembre.

LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Nella circolare inviata alle scuole, e firmata dal capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Carmela Palumbo, si legge che “in previsione dell’ampia adesione degli studenti italiani alle iniziative locali, alle quali molto spesso le istituzioni scolastiche e le associazioni studentesche hanno fornito il proprio supporto organizzativo, l’onorevole Ministro esprime l’auspicio che le scuole, nella propria autonomia, possano considerare l’assenza degli studenti per la giornata del 27 p.v. motivata dalla partecipazione alla manifestazione, utilizzando le ordinarie modalità di giustificazione delle assenze adottate dalle stesse scuole”. Tradotto: per gli studenti che venerdì non andranno a scuola ma alla manifestazione l’assenza sarà giustificata.

Inoltre, la circolare invita “i Collegi dei docenti a valutare la possibilità che tale giornata non incida sul numero massimo delle assenze consentite dal monte ore personalizzato degli studenti, stante il valore civico che la partecipazione riveste”.

Sulla sua pagina Facebook Fioramonti ha voluto spendere alcune parole per motivare la sua decisione ricordando che “in questa settimana ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile. L’importanza di questa mobilitazione è quindi fondamentale per numerosi aspetti – ha continuato – a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti. È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo”.

https://www.facebook.com/lorenzofioramonti1977/posts/574571373080882

LA RISPOSTA DEI PRESIDI

All’agenzia Agi il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha espresso le sue perplessità. “Per noi presidi è complicato stabilire se l’assenza è dovuta alla partecipazione a questo movimento ecologista oppure no, ci può essere chi semplicemente rimane a casa a dormire, senza immaginare chissà che cosa”. Secondo il numero uno dell’Anp “forse è preferibile che, se viene ritenuto condivisibile l’intento della manifestazione, si dedichi una giornata all’ambiente e allora il ministro potrebbe decidere di chiudere le scuole, ma questa è una decisione che spetta solamente a lui”.

Per “migliorare le cose” sul fronte dell’ambiente Giannelli invita a fare qualcosa “concretamente”. “Se tutte le scuole facessero la raccolta differenziata sarebbe un passo in avanti. Sotto questo aspetto – rileva – possiamo migliorare molto. D’altro canto la scuola è figlia della società e basta vedere quanta differenziata fanno nel Nord Europa e quanta in Italia”.

LO SCIOPERO DEL 27 SETTEMBRE

I giovani ambientalisti sulla pagina Facebook di Fridays For Future Italia hanno elencato le tre rivendicazioni alla base dello sciopero:. Si comincia con “Fuori dal fossile”, ossia il raggiungimento dello zero netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030 per restare entro i +1,5 gradi di aumento medio globale della temperatura. Si prosegue poi con lo slogan “Tutti uniti, nessuno escluso” che evidenzia come la transizione energetica debba essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica. Terza rivendicazione è “Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza” con cui i ragazzi puntano a valorizzare la conoscenza scientifica, ascoltando e diffondendo i moniti degli studiosi più autorevoli di tutto il mondo. “La scienza ci dice da anni – si legge – qual è il problema e quali strumenti servono per risolverlo. Ora spetta alla politica il compito di agire”.

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