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Come e perché Uber tratta con il consorzio Ncc di Bologna

Uber Bologna

Uber vuole iniziare ad offrire i suoi servizi di trasporto a Bologna. Le trattative con Cosepuri, consorzio che riunisce autisti con licenza, sarebbero in stato avanzato

Uber vorrebbe iniziare ad offrire i suoi servizi di trasporto automobilistico privato a Bologna. Stando a quanto riportato dal quotidiano Repubblica, le trattative tra l’azienda americana e il consorzio Cosepuri (che riunisce 180 vetture di noleggio con conducente, o NCC) sarebbero in uno stato “abbastanza avanzato”.

Se le due parti dovessero raggiungere un accordo, Bologna diventerebbe la prima grande città italiana in cui Uber potrà operare. L’azienda aveva già provato lo sbarco a Milano, ma una sentenza del tribunale aveva impedito il lancio delle operazioni, sostenendo che Uber avesse bisogno di una licenza.

Uber esiste in Italia ma solo con i suoi servizi più costosi come UberBlack, che hanno un prezzo paragonabile a quello dei taxi. Il servizio Uber Pop – dove gli autisti non sono professionisti – è invece vietato.

Per Bologna, allora, Uber ha scelto di affidarsi ad un interlocutore, Cosepuri, che già opera nel settore dei trasporti e che raccoglie autisti dotati di regolare licenza. Uber – ricostruisce Repubblica – offrirà a questi ultimi un “pacchetto garantito di corse mensili gestite dalla piattaforma”, con tariffe stabilite. L’accordo permetterebbe ad Uber di operare con autisti in regola e dunque di superare l’ostacolo legale che aveva impedito l’avvio delle operazioni a Milano.

LE PREOCCUPAZIONI DELLE COOPERATIVE BOLOGNESI

L’arrivo di Uber è però guardato con preoccupazione dai tassisti, che già lavorano a regime ridotto a causa della crisi del coronavirus, che ha ridotto gli spostamenti.

Riccardo Carboni, presidente di Cotabo, la cooperativa di taxi più grande di Bologna, ha detto che “Quello dell’intermediazione diretta [la app di Uber mette in contatto diretto i passeggeri con gli autisti, ndr] è un metodo che non ha mai portato benefici ai lavoratori e lo abbiamo visto coi fattorini in bicicletta. […] Per questo non vediamo di buon occhio l’eventuale arrivo di Uber. Certo è che Cosepuri è un’azienda autonoma e fa ciò che vuole”.

Daniele Passini, socio di Saca, cooperativa bolognese di autonoleggio con conducente, ha invece dichiarato che “Quella che propone Uber è una soluzione che non ci piace perché presuppone lo smantellamento di un sistema che finora ha funzionato e creato valore”.

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