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Come funziona il piano contro il dissesto idrogeologico del Governo

Piano da 11 miliardi di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico, ecco dove andranno i fondi

Quasi undici miliardi di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico nel triennio 2019-2021 e 3 miliardi di euro negli stessi tre anni per fronteggiare l’emergenza nelle 17 regioni colpite dal maltempo nell’autunno scorso. Inoltre un un disegno di legge per velocizzare i cantieri per la messa in sicurezza del Paese e 2,3 miliardi per l’agricoltura contro il degrado del territorio. È quanto prevede il piano “ProteggiItalia”, presentato ieri a Palazzo Chigi dal  premier Giuseppe Conte e dai ministri dell’Ambiente Sergio Costa, delle  Politiche agricole Gian Marco Centinaio e del Sud Barbara Lezzi. Stamani il presidente del Consiglio ha incontrato i governatori delle Regioni per fare con loro il punto sul progetto.

CONTE: “I SOLDI CI SONO MA VANNO SPESI BENE”

“Abbiamo messo 11 miliardi a disposizione delle Regioni e degli enti locali per il dissesto idrogeologico, messa in sicurezza del territorio ed interventi di emergenza per il maltempo – ha detto Conte ai governatori -. I soldi ci sono ma vanno spesi e spesi bene. Mi sono battuto per avere strumenti normativi per spendere bene questi soldi e far partire i cantieri. Questi strumenti sono la cabina di regia interministeriale Strategia Italia, la struttura di missione Investitalia e la Centrale di Progettazione. Inoltre sto lavorando personalmente a un decreto legge per riformare il codice degli appalti e sbloccare i cantieri”.

FONDI PER LE REGIONI COLPITE DAL MALTEMPO

Il piano stanzia soldi anche per le  emergenze delle 17 regioni che tra ottobre e novembre 2018 sono  state colpite dal maltempo: 3,1 miliardi per 3 anni. La regione che potrà contare su maggiori risorse sarà il Veneto (756 milioni), seguito da Liguria  (333 milioni), Friuli Venezia Giulia (277), Abruzzo (202),  Emilia Romagna (135) e Provincia autonoma di Trento (133  milioni).

NASCONO I GREEN MANAGER

Il progetto prevede anche la nascita dei “green manager“. In pratica in ogni Regione viene costituito un Nucleo operativo di supporto (Nos), una struttura di tecnici che sostengono il Commissario di governo e cioè il presidente di Regione. I Nos, a livello centrale, potranno contare su una una task force di nove tecnici che costituiranno una segreteria tecnica di supporto e monitoraggio presso il Ministero dell’Ambiente. Nel Proteggi Italia ci sono anche 2,3 miliardi per le infrastrutture agricole, con l’obiettivo di contrastare il dissesto. Gli interventi in questo campo riguarderanno la difesa idrogeologica delle aree montane, agricole e forestali; interventi di salvaguardia di infrastrutture legate all’agricoltura; gestione forestale sostenibile; recupero dei terreni abbandonati e difesa dei boschi.
Inoltre, ha annunciato la Lezzi, “stanzieremo 1,6 miliardi di fondi europei grazie ad un patto  tra me e le Regioni, per mettere a sistema anche le risorse  europee”. Per questo sarà attivata una cooperazione rafforzata con la Commissione Ue e l’esecutivo garantirà sostegno alle Regioni per accelerare la spesa dei fondi europei destinati al contrasto al dissesto idrogeologico e supporto amministrativo agli Enti locali nella progettazione degli interventi.

In arrivo “a giorni”, in Consiglio dei ministri, anche un disegno di legge, chiamato “cantiere ambiente” per velocizzare i lavori creando un hub operativo in capo al Ministero dell’Ambiente che curi e organizzi gli investimenti per interventi di messa in sicurezza. Un atto, ha spiegato Costa, che “riordina il sistema  affastellato di disposizioni normative e razionalizza risorse e  poteri”.

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