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Perché i commercialisti protestano contro Agenzia Entrate e governo, dalla Puglia in su

Commercialisti

Prima la denuncia e l’appello al governo di Elbano De Nuccio, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bari e coordinatore dei sei ordini in Puglia. Poi la protesta contro l’Agenzia delle Entrate si estende al resto del Paese: “Fermate le scadenze” 


“L’Agenzia delle Entrate, noncurante degli innumerevoli studi professionali bloccati dalla quarantena, che in Puglia sono centinaia, invita i contribuenti a provvedere da soli ai tanti adempimenti fiscali in scadenza, rendendo i commercialisti, di fatto, come un’entità trasparente agli occhi del Fisco”.

Con queste parole è iniziata la denuncia di Elbano De Nuccio, presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Bari – nonché coordinatore dei sei ordini pugliesi. De Nuccio ha provato ad alzare la voce con una nota indirizzata all’Agenzia delle Entrate, presentando la richiesta di “sospendere le scadenze fiscali e contributive per i clienti assistiti da commercialisti con studi in quarantena”.

LE ACCUSE DEI COMMERCIALISTI AL GOVERNO

Nella sua nota De Nuccio spiega gli errori del governo, soprattutto nel cambio di atteggiamento verso la categoria tra il primo e l’attuale momento di emergenza. “Proprio il governo, pochi mesi or sono aveva riconosciuto alla nostra professione una funzione essenziale, mantenendo aperti gli studi durante il primo lockdown per consentire lo scrupoloso adempimento delle norme emergenziali a favore dei contribuenti. Ma, a distanza di pochi mesi, la realtà si è capovolta e, addirittura, si rimarca che il responsabile degli adempimenti fiscali resta il contribuente, cliente degli studi”.

IL TEATRO DELL’ASSURDO

“Se qualcuno pensa che un artigiano, un commerciante o un qualsiasi lavoratore autonomo possa sostituirsi al suo commercialista nella babele degli adempimenti fiscali siamo al teatro dell’assurdo”, ha proseguito De Nuccio, denunciando la mancanza di rispetto da parte dell’Agenzia delle Entrate verso i commercialisti, non solo pugliesi: “L’Agenzia manca di rispetto nei confronti della categoria dei commercialisti che ha garantito senza soluzione di continuità il supporto essenziale all’intero sistema economico nazionale, esponendosi così al rischio di contagio che, purtroppo, ha colpito centinaia di colleghi in Puglia”. Sono infatti tantissimi gli studi professionali bloccati dalla quarantena, non soltanto in Puglia, dove è scoppiato il caso.

IL PECCATO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Come riporta anche Italia Oggi, “I commercialisti replicano dunque in massa all’interpretazione data dall’Agenzia delle entrate nella risposta fornita all’Istituto nazionale dei tributaristi, firmata dal capo della divisione contribuenti Paolo Valerio Barbantini“, con la quale si affermava che “la quarantena del professionista non fosse una causa di forza maggiore che giustificasse una sospensione degli adempimenti in capo allo stesso”. Il Consiglio nazionale e le varie associazioni di categoria hanno diffuso ieri comunicati stampa e note per stigmatizzare l’interpretazione delle Entrate, chiedendo un intervento immediato anche alla politica.

PROTESTANO ANCHE LE ASSOCIAZIONI

Proteste molto dure sono arrivate anche dalle associazioni. Si legge nella nota congiunta delle associazioni Anc, Sic, Unagraco e Unico, “per l’Agenzia il problema non sembra neanche porsi dal momento che, a suo dire, gli adempimenti possono essere espletati dagli stessi contribuenti. L’Agenzia sa bene che le cose non stanno proprio così: i contribuenti che si avvalgono dell’assistenza del professionista non danno seguito da soli agli adempimenti, tanto più che nell’attuale emergenza se il professionista è ammalato o sottoposto a quarantena non è pensabile che lo stesso sia in grado di assicurare al contribuente gli strumenti necessari perché possa provvedere autonomamente alle scadenze”.

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