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Conflitto d’interessi: tensione nel M5S (e c’è chi tira in ballo Rousseau)

M5s Movimento Stelle Comunali

Oggi in commissione Affari costituzionali alla Camera sarà calendarizzata la proposta di legge grillina sul conflitto di interessi.

La proposta è composta da un pacchetto e si propone di intervenire sul conflitto di interessi in senso stretto (Anna Macina), sulle incompatibilità parlamentari (Fabiana Dadone) e sulle lobby ( Francesco Silvestri).

DISSIDENTI NEI 5STELLE

Alcuni dissidenti Cinque stelle hanno messo in questione il rapporto tra Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio Associati e dell’Associazione Rousseau, e il Movimento.

C’è, infatti, chi vorrebbe estendere la norma sul conflitto di interessi anche ai possessori di piattaforme tecnologiche e secondo alcune indiscrezioni, alcuni “malpancisti” starebbero ragionando sulla possibilità di presentare degli emendamenti ad hoc alla proposta di legge Macina.

Secondo la senatrice “ribelle” Elena Fattori “Bisogna anche affrontare il conflitto d’interessi di chi detiene piattaforme web: noi abbiamo una piattaforma che decide le sorti del Parlamento, detenuta da una srl privata e ora che siamo al governo la questione va affrontata”.

LA REPLICA DELLA CASALEGGIO E ASSOCIATI

L’entourage di Davide Casaleggio ha replicato che il presidente di Rousseau la settimana scorsa è stato alla Camera una giornata intera a disposizione dei parlamentari per rispondere alle loro domande, stigmatizzando l’assenza della senatrice Fattori.

Tuttavia obiezioni simili sono state sollevate dalla collega deputata Gloria Vizzini “Bisogna vedere se il conflitto di interessi coinvolge Casaleggio: è un privato che influenza le decisioni di un gruppo parlamentare, gestisce una piattaforma web che determina le scelte dei parlamentari e poi c’è la tecnologia blockchain, una delle sfere di interesse di Casaleggio, per la quale è stato istituito un apposito fondo nella legge di Bilancio” precisando che non è previsto nessun finanziamento diretto.

GLI ALTRI PUNTI DELLA PROPOSTA

La proposta di legge prevede, inoltre, l’incompatibilità tra cariche pubbliche e “la proprietà, il possesso o la disponibilità”, anche per interposta persona, di un patrimonio immobiliare o mobiliare superiore a 10 milioni di euro.

Viene fissato per legge il limite dei due mandati per i parlamentari.

LE POSIZIONI DEI VICEPREMIER

Se per Luigi Di Maio si tratta di un provvedimento necessario, per Salvini, che si afferma di non essere contrario in linea di principio, la norma non deve essere contro qualcuno.

DALL’OPPOSIZIONE

Dall’opposizione Forza Italia ha promesso battaglia accusando i grillini di aver creato una norma favorevole al figlio del cofondatore del Movimento 5 Stelle.Niente sponda, invece, dal PD che ha chiesto un provvedimento che riguardi anche la Casaleggio e associati.

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