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Conti Pubblici, Bruxelles vede nero ma Governo rassicura

Ennesima bocciatura da Bruxelles per l’Italia che senza aumento dell’Iva nel 2020 potrebbe veder salire il deficit al 3,5%. Oggi Dombrovskis invoca “politiche di bilancio prudenti” mentre Castelli frena: dalla Commissione Ue previsioni incomplete

Ancora un avvertimento dalla Commissione europea: Pil in calo e conti pubblici alla deriva, l’Italia deve adottare misure urgenti per rimettersi in carreggiata. E nulla possono in tal senso reddito di cittadinanza e quota 100, le “bandiere” delle due forze di governo: anzi, la misura tanto voluta dal Movimento Cinque Stelle e dal neo presidente Inps, Pasquale Tridico, rischia di far aumentare la disoccupazione. Ieri molte le risposte a Bruxelles di esponenti dell’esecutivo, alcune con toni piuttosto accesi come nel caso del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, oggi il duello continua dalle colonne dei quotidiani: La Stampa intervista il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis; Il Messaggero il viceministro dell’Economia, la pentastellata Laura Castelli.

LE PREVISIONI DI BRUXELLES

Nelle abituali previsioni economiche di primavera la Commissione europea scrive che per l’Italia “i rischi relativi alle prospettive di crescita restano prevalentemente negativi”. Nel 2019 il Pil è visto allo 0,1%, in calo dallo 0,2% di febbraio e il rapporto deficit/Pil al 2,5% nel 2019 e al 3,5% nel 2020, al netto dell’aumento dell’Iva. Previsto anche un rialzo del debito, al 133,7% del Pil nel 2019 e al 135,2 nel 2020.

Come si diceva, Bruxelles non apprezza neppure le due misure “bandiera” di M5S e Lega: “Queste misure – si legge nelle previsioni di primavera – saranno compensate solo parzialmente da nuovi sforzi nella lotta all’evasione fiscale e da un gettito temporaneo derivante da una nuova amnistia fiscale”. La Commissione inoltre teme che l’introduzione del reddito di cittadinanza possa portare un aumento del tasso di disoccupazione (dal 10,6 nel 2018 al 10,9% nel 2019): molti, è il ragionamento, potrebbero scegliere di dichiarasi disoccupati, condicio sine qua non per avere l’assegno, e dunque uscire dallo stato di inattività.

Peraltro un così pessimo andamento dell’economia schiaccia ancora di più i conti pubblici: se a dicembre era previsto un saldo strutturale nel 2019 pari a 0, ora Bruxelles pensa a un deterioramento di 0,2 punti percentuali. Da qui la possibilità di richiedere a Palazzo Chigi ulteriori sforzi di finanza pubblica, magari grazie a un aumento delle aliquote Iva.

COSA HA DETTO DOMBROVSKIS

Intervistato dalla Stampa Valdis Dombrovskis, vicepresidente Commissione Ue, ha detto che in Europa nel 2020 ci sarà una ripresa dell’attività economica anche se rimangono “rischi pronunciati”. Tornando entro i confini nazionali, l’ex premier lettone ha invitato il governo Conte a “tornare con urgenza a politiche di bilancio prudenti”. Secondo Dombrovskis, infatti, “l’attuale strategia delle politiche di bilancio non sostiene la fiducia e non porta al risultato desiderato”.

Inoltre sono in corso alcune “evoluzioni preoccupanti”: “La crescita dell’occupazione che si interrompe, oltre al debito pubblico e al deficit che dovrebbero aumentare sensibilmente, partendo da un livello già elevato”. Per Dombrovskis “queste cifre sottolineano l’urgenza di ritornare a politiche di bilancio prudenti e di rilanciare misure che sono davvero in grado di migliorare la crescita”. In tale difficile situazione, a onor del vero, il nostro Paese non è solo: anche Belgio, Francia e Spagna registrano una “deviazione significativa” dai parametri”. Dunque Bruxelles, se aprisse una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, sarebbe costretta a farlo anche per questi altri Stati.

COSA HA DETTO CASTELLI

A sostenere le posizioni dell’esecutivo italiano ci pensa, dalle colonne del Messaggero, il viceministro dell’Economia Laura Castelli secondo cui “le previsioni di Bruxelles non sono complete” in quanto “non tengono conto dell’impatto che i decreti Crescita e Sblocca cantieri avranno sul Pil nei prossimi mesi. Sono dati incompleti”.

L’esponente grillina sottolinea come la fotografia dell’economia italiana scattata da Bruxelles sia “sbagliata”, “come se il governo stesse immobile a guardare”. Per Castelli le previsioni della Commissione “verranno smentite dai fatti. Nel secondo semestre – ha sottolineato – il Pil crescerà in maniera significativa, ci sarà una forte spinta ai consumi, alla crescita. E, dato ancor più rilevante, arriveranno buone notizie sul fronte dell’occupazione, grazie anche al decreto Dignità che ha stabilizzato molti giovani”. All’orizzonte il viceministro non vede né una manovra correttiva né un aumento dell’Iva e nel frattempo “con Bruxelles ci sarà un dialogo costruttivo come del resto già avvenuto nei mesi scorsi”.

Castelli elenca poi le azioni per recuperare denari: “Rivedremo alla radice tutti i problemi, tagliando le spese improduttive, rivedendo i metodi contabilli, eliminando gli sprechi, razionalizzando gli interventi. Valorizzeremo il patrimonio immobiliare pubblico e avvieremo dismissioni rilevanti”. Per evitare una possibile manovra da 35 miliardi, poi, “ci sarà una lotta all’evasione più forte anche grazie al controllo mirato e selettivo dei conti correnti”.

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