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Così il caro energia taglia le gomme al settore dei trasporti

Unatras Trasporti

L’impatto dei rincari investe i trasporti: un autotrasportatore che in 1 anno percorre 100 mila km e consuma circa 33 mila litri di gasolio dovrà affrontare una maggiore spesa di circa 10 mila euro. E poi c’è la zavorra delle accise: rispetto alla Polonia, l’aggravio di costo su base annua è di altri 9.500€ per mezzo pesante. Questo nonostante in Italia l’80% delle merci in Italia viaggi su gomma

Finora si è parlato del caro energia soprattutto facendo riferimento ai costi che famiglie e imprese dovranno sopportare: le prime ovviamente in ambito domestico, le seconde per continuare a produrre. Ma c’è un altro settore che sta già facendo i conti con materie prime, e dunque il pieno alla pompa d benzina, più salate: i trasporti. “Quello che si è abbattuto sul mondo dell’autotrasporto è un ciclone spaventoso. Il malcontento è diffuso nei territori tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate”, avvertono le associazioni.

TRASPORTI, QUANTO COSTA OGGI IL METANO

Per i trasportatori la crisi energetica ha comportato addirittura un raddoppio, in un anno, del costo del metano per autotrazione. Secondo quanto riporta l’ultimo report di Confcommercio, infatti, è passato da valori, stabili da anni, intorno a 1€ per Kg fino agli attuali valori di quasi 2€. “Questo incremento – si legge nel report di Confcommercio – ha reso inutilizzabile l’unica alternativa al gasolio nel trasporto pesante, il gas naturale liquefatto, con molti mezzi puliti alimentati con questo carburante costretti a rimanere fermi nei piazzali”. Per questo le maggiori associazioni hanno già scritto al Governo.

UNATRAS: PIU’ CONVENIENTE SPEGNERE I MOTORI

“C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare – spiega Unatras, che ha più volte sollecitato l’intervento dell’esecutivo – La situazione è allarmante. Tanto che la nostra Presidenza, al termine della riunione di questa mattina, ha deliberato lo svolgimento nelle prossime settimane di una serie di manifestazioni unitarie di autotrasportatori su diverse aree del territorio nazionale. Iniziative che, in assenza di impegni precisi da parte dell’Esecutivo, non potranno che essere propedeutiche ad azioni di autotutela della categoria, non esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi”.

QUANTO INCIDE IL CARO CARBURANTI SUI TRASPORTI

Negli ultimi mesi stanno salendo anche i prezzi del petrolio che trascinano quelli del gasolio diesel, il prodotto utilizzato dalla logistica italiana. Gli aumenti in un anno sono dell’ordine dei 30 centesimi per litro che hanno portato i prezzi di nuovo verso la soglia di 1,7 € per litro che non si raggiungeva dal 2012. Sempre secondo Confcommercio, l’impatto di questo aumento per un autotrasportatore che in 1 anno percorre 100 mila km e consuma circa 33 mila litri di gasolio è di una maggiore spesa di circa 10 mila euro in 12 mesi.

LE ACCISE NON CI RENDONO COMPETITIVI

Ma c’è anche un effetto negativo sulla competitività in quanto peggiora il divario con i paesi dell’Europa dell’Est, quelli che più concorrono con i nostri trasportatori e che possono godere di prezzi del gasolio più bassi grazie ad una minore tassazione. “E’ bene, infatti, non dimenticare che il livello dell’accisa sul gasolio in Italia è il più alto d’Europa e pari a 617,4 euro per 1.000 litri, a fronte di un limite minimo stabilito dall’Europa di soli 330 euro”, sottolineano da Confcommercio. Rispetto a un concorrente di un Paese partner come la Polonia, che si è attestato su livelli di tassazione coincidenti con i minimi europei, questo si tradurrebbe, per un autotrasportatore italiano tipo, in un aggravio di costo su base annua di circa 9.500 euro per ciascun mezzo pesante.

Soltanto grazie al beneficio del gasolio commerciale (i rimborsi parziali delle accise previsti per gli autotrasportatori con mezzi meno inquinanti), lo svantaggio competitivo in termini di maggiori accise per ciascun veicolo viene ridotto a un valore, comunque non trascurabile, di circa 2.500 euro annui. “Per la competitività del comparto nazionale, preoccupa, quindi, seriamente – osserva Confcommercio -la proposta di modifica della Direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici – ricompresa nel pacchetto ‘Fit for 55’ – che intende superare tale regime di agevolazione”.

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