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Decreto fisco-lavoro: le novità e le proroghe delle tasse

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Alla fine passa la linea del governo sulla proroga delle cartelle: i partiti spingevano senza distinzione per far slittare il termine al 2022, mentre il decreto fisco-lavoro ha fissato il termine al 9 dicembre, con cinque giorni di tolleranza

Via libera delle commissioni Finanze e Lavoro del Senato al Dl in materia di fisco e lavoro (dl 146/2021). Si tratta di un disegno di legge che porta in dote diverse novità per i contribuenti, dalla mini proroga delle cartelle al 9 dicembre (e consequenziale periodo di “tolleranza” fino al 14 dicembre) relative alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio, mentre ci sarà tempo fino al 16 gennaio 2022 per pagare gli avvisi bonari in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020, fino all’assegno per i genitori separati in stato di bisogno. Il seguito dell’esame del decreto è rinviato a domani, giovedì 2 dicembre, alle ore 9:30. Ricordiamo che il governo sul dl fisco sta preparando un maxiemendamento su cui dovrebbe porre la questione di fiducia.

Secondo le novelle aggiunte al Decreto fisco-lavoro in Commissione, saranno appena nove i giorni in più (dal 30 novembre al 9 dicembre) per il pagamento della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, che, come è noto, era previsto alla fine di novembre. Alla fine passa dunque la linea del governo sulla proroga delle cartelle: i partiti spingevano senza distinzione per far slittare il termine al 2022, mentre il decreto ha operato una mini proroga con il termine al 9 dicembre, con cinque giorni di tolleranza.

Proseguendo con le proroghe, ci sarà tempo fino al 16 gennaio 2022 per pagare gli avvisi bonari in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 che sarebbero dovuti essere effettuati entro e non oltre il 16 settembre 2020 o, in caso di pagamento rateale, entro il 16 dicembre 2020 ma la cui riscossione è stata sospesa per la pandemia.  Per i pagamenti Irap per chi lo scorso anno ha goduto di un esonero che non spettava si va invece al 31 gennaio. Per saldare l’imposta non versata per effetto dell’errata applicazione dell’esonero previsto nel decreto Rilancio ci saranno due mesi in più rispetto alla scadenza del 30 novembre precedentemente prevista dal decreto proroghe. La misura riguarderà le imprese medio-grandi che hanno superato i limiti per gli aiuti di Stato.

C’è poi un fondo da 10 milioni di euro, presso il Ministero dell’Economia per l’erogazione di una parte o dell’intero assegno di mantenimento, fino a un importo massimo di 800 euro mensili, a favore del genitore in stato di bisogno fino a un massimo di mensilità che saranno stabilite con un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

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