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Def, ecco la bozza del Cdm con la mini-flat tax
Due aliquote al 15 e 20%, la mini-flat tax nella bozza del Def. Pil stimato a +0,2% per impatto dl Crescita e Sbloccacantieri
“Il sentiero di riforma per i prossimi anni prevede la graduale estensione del regime d’imposta sulle persone fisiche a due aliquote del 15 e 20 per cento, a partire dai redditi più bassi, al contempo riformando le deduzioni e detrazioni”. Questa la ‘mini-flat’ tax su cui sta lavorando il governo, secondo quanto emerge da una bozza del Def, il Documento di economia e finanze, all’esame del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio.
RIDUZIONE ALIQUOTA IRES PER LE IMPRESE
Per quanto riguarda le aziende, “per incentivare gli investimenti, le imprese potranno beneficiare di una riduzione dell’aliquota Ires applicabile agli utili non distribuiti”. Il documento prevede anche che “si lavorerà per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e gli adempimenti burocratici per i datori di lavoro, anche attraverso la digitalizzazione”.
INTRODUZIONE SALARIO MINIMO ORARIO
“Tra gli interventi che potrebbero essere oggetto di valutazione – si legge ancora nella bozza – rientrano l’introduzione di un salario minimo orario per i settori non coperti da contrattazione collettiva e la previsione di trattamenti congrui per l’apprendistato nelle libere professioni”.
IMPATTO DEI DL CRESCITA E SBLOCCA CANTIERI
Per quando riguarda il quadro economico, il prodotto interno lordo quest’anno si attesterà su un +0,2% grazie all’impatto sull’economia dei decreti crescita e sblocca-cantieri stimato in 0,1 punti. In confronto alla previsione tendenziale (+0,1%), si legge nel Def, “è soprattutto la componente degli investimenti fissi lordi a spiegare la maggiore crescita del Pil”.
RIGUARDO AL CREDITO
Per quanto riguarda il credito, “la riforma delle banche popolari è in fase di attuazione, con solo marginali modifiche alla tempistica, mentre quella del credito cooperativo è sostanzialmente conclusa. L’accesso ai finanziamenti per le PMI sarà ulteriormente migliorato con il sostegno ai fondi di venture capital e un maggiore orientamento dei Programmi individuali di risparmio (Pir) verso le Pmi”.