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Draghi: allentare misure per riaperture. Sileri fissa data: 1 maggio

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Al centro di tutto le vaccinazioni, che dovranno procedere col criterio anagrafico. Ma intanto Draghi sprona gli esperti a prendere misure per le riaperture che consentano realmente di fare cassa alle attività più colpite da lockdown e zone rosse

 

Il premier Mario Draghi avrebbe chiesto al Comitato tecnico scientifico, al lavoro sulle regole per riaprire quando sarà possibile farlo, di lavorare su protocolli “meno rigidi” di quanto fatto nel recente passato. L’indicazione di palazzo Chigi sarebbe quella di tener conto che si è in vista della bella stagione e, perciò, di porre in essere nuove regole che tengano conto anche della sostenibilità di alcuni settori falcidiati dalla pandemia.

MISURE SOFT PER RIAPERTURE STRONG?

Si chiede l’adozione di una sorta di benchmark dei comparti più in affanno, per fissare delle asticelle, dei parametri -e in questo dovrebbe essere coinvolto anche il Ministero dell’Economia – che consentano di evitare misure anti-economiche. Insomma, le riaperture devono essere sostenibili, reali e non solo di facciata, la raccomandazione del presidente del Consiglio, spiegano fonti di governo all’Adnkronos. L’indicazione sarebbe insomma quella di consentire effettivamente a chi rialza la saracinesca di poter ‘far cassa’. Si pensi solo ai settori del turismo, della cultura, delle fiere, delle palestre o dell’organizzazione dei matrimoni.

HABEMUS DATAM?

Al centro di tutto continuano a esserci le vaccinazioni e la necessità di arrivare al colpo di reni con le somministrazioni.  “Immunizzare gli anziani, punto. La campagna vaccinale” contro Covid-19 “doveva iniziare per gli anziani e deve continuare per gli anziani, senza alcuna deroga”, lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai3 e fissando una possibile data per le riaperture: primo maggio (e poi aggiungendo: “con giudizio”).

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“Nessuno prende in giro nessuno – la replica Sileri al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – La carenza di dosi riguarda l’intera Europa che si è fatta sentire alzando la voce con AstraZeneca, il produttore che in questo momento fornisce meno rispetto agli altri. Non so quale potrebbero essere queste azioni clamorose. Io credo che l’azione più clamorosa sia cercare di uniformare l’Italia, far si che tutti procedano con” la vaccinazione degli “anziani e vedere percentuali” di protezione “dei 70-79 anni che non oscillino fra il 10% di una Regione e il 30% di un’altra”.

“I vaccini stanno arrivando”. Dunque “meno polemiche” e vaccinare come previsto, perché “le Regioni – insiste il sottosegretario e medico – vaccinando gli anziani si troveranno progressivamente le terapie intensive sempre più vuote: questo significa ripartire”, oltre che riuscire a “rispondere anche alle altre esigenze mediche”. Quelle di pazienti con malattie non Covid, magari in attesa di un ricovero o di un intervento chirurgico.

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