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Il generale Graziano: nel Conte I si sondò l’ipotesi di uscire dall’atlantismo per essere equidistanti

Graziano

L’ufficiale italiano ha svelato il contenuto di una riunione dell’esecutivo gialloverde. “Mi fu chiesto un parere in quanto Capo di Stato Maggiore della Difesa e risposi che sarebbe stata un scelta avventata”. Poi Graziano ha aggiunto: “obiettivo della Russia è sempre stato incrinare l’unità euro-atlantica”

È un libro destinato a fare discutere quello appena vergato dal generale Claudio Graziano, recentemente indicato da Cdp come presidente di Fincantieri. In Missione. Dalla guerra fredda alla Difesa europea, scritto a quattro mani con Marco Valerio Lo Prete per la Luiss University Press e anticipato, in alcuni suoi passaggi, da Repubblica, l’ufficiale racconta il rischio di una possibile sbandata avvenuta ai tempi del Conte I, quando un ministro, in una riunione, sondò gli animi in merito alla possibilità di fare uscire il nostro Paese dall’atlantismo in nome di una più moderata equidistanza tra Washington e Mosca, nonostante gli accadimenti in Crimea. «Al “polo” americano – è il virgolettato riportato – lo Stato — in tutte le sue articolazioni, militare inclusa — dovrà affiancare il “polo” russo»

Nel libro il generale, che durante la sua lunga carriera ha gestito le missioni italiane in Mozambico, Balcani, Afghanistan e Libano, supervisionando anche la nascita della Difesa Europea, racconta di aver partecipato, in qualità di capo di stato maggiore della Difesa, proprio alla riunione durante la quale un ministro gialloverde spiegò ai presenti che l’Italia avrebbe dovuto cominciare a essere equidistante tra due “poli di amicizia internazionale”.

E l’esponente del Conte I interpellò lo stesso generale per avere un suo parere circa la bontà della proposta: “Nel momento in cui mi viene chiesto un parere in proposito, espongo perché mi sembra una scelta avventata”. Nel libro, Graziano non fa il nome del sostenitore dell’abbandono dell’atlantismo a favore della “linea dell’equidistanza”. Graziano comunque ribadisce quella che individua come “costante della Storia e della geopolitica: l’obiettivo della Russia è sempre stato quello di incrinare l’unità euro-atlantica (e in subordine europea) e, in quanto superpotenza continentale, di riuscire ad affacciarsi sul Mar Mediterraneo per meglio opporsi alle potenze marine occidentali. Il divide et impera rimane la strategia di fondo di Mosca verso l’Europa”.

Si tratta di una rivelazione importante, che potrebbe imbarazzare soprattutto la quota pentastellata dell’ex Conte I dal momento  che il Movimento 5 Stelle, oggi guidato proprio da Giuseppe Conte, è la forza politica che ha avversato maggiormente, ancora nelle ultime ore, l’invio di armi italiane in Ucraina per consentire a Kiev di difendersi dall’aggressione militare di Mosca.

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