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La Regina, Scarpa e Sarracino: chi sono i giovani del Pd che danno scandalo

Castagnetti E Il Congresso Pd

I giovani su cui ha puntato il Pd sono impresentabili? Chi sono e cosa hanno scritto (in passato)

E sono tre su quattro. I giovani capilista under 35, annunciati in pompa magna da Enrico Letta, continuano a creare imbarazzo. Per ora, solo Caterina Cerroni sembra non aver dato motivo di scandalo. Tutti gli altri, chi più e chi meno, risultano essere impresentabili.

Raffaele La Regina è già un ex candidato

Partiamo dal lucano Raffaele La Regina. Il 29 enne segretario del Pd della Basilicata dal 2021 ed ex collaboratore dell’allora ministro per il Sud del Conte-bis Giuseppe Provenzano, ha già gettato la spugna e rinunciato a candidarsi. Al suo posto, correrà Enzo Amendola, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei.

La Regina non ha retto alle accuse di antisemitismo e al susseguirsi di polemiche, nate dopo la pubblicazione di alcuni post contro lo Stato di Israele dal Giornale. Nel primo, risalente al 2017, La Regina scriveva: “Donald Trump è il peggio potesse capitare al mondo, adesso. Gerusalemme è il luogo sacro per tre principali religioni monoteiste, occupata in maniera illegale e violenta da Israele durante la guerra dei 6 giorni. Solidarietà al popolo palestinese, no Pasaran!”. Nel secondo, di due anni fa,il dirigente lucano del Pd scriveva: “In cosa credete di più: legittimità dello Stato di Israele, alieni o al mollicato di Mauairedd? E perché proprio al mollicato?”. Tanto è bastato per escludere La Regina dalla contesa elettorale del 25 settembre prossimo, alla quale inizialmente sembrava non voler rinunciare.

Rachele Scarpa, la giovane critica con Letta su Israele

Ma anche Rachele Scarpa, trevigiana di 25 anni, la candidata più giovane del Pd, vicesegretaria del partito al Comune di Treviso, è finita nel tritacarne mediatico per le sue posizioni filo-palestinesi.

In un post condiviso l’11 maggio del 2021, la giovane candidata che ha mosso i suoi primi passi in politica tra i movimenti studenteschi, scriveva: “La politica di Israele sull’occupazione degli spazi palestinesi sta colpendo ancora una volta pesantemente la popolazione civile”. Poi aggiungeva: “Chi si ostina a parlare del ‘diritto di Israele di difendersi’ si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione”. E, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse della partecipazione di Letta a una manifestazione a sostegno del governo di Israele, rispondeva: “Non ho condiviso la partecipazione del segretario del mio partito a quella manifestazione, e credo che sia un errore partecipare a manifestazioni che condannano la violenza sui generis senza specifiche sulla realtà, dove c’è invece un oppressore, un oppresso e una sproporzione esagerata tra le forze”. Insomma, una posizione chiaramente opposta alla linea ufficiale del partito che la candida per un posto da deputata nel collegio Venezia-Treviso-Belluno. Scarpa, al momento, non si è ancora ritirata, ma rappresenta indubbiamente un motivo di scandalo per Letta e per il Partito Democratico.

Marco Sarracino, il nostalgico dell’Unione Sovietica

Infine, c’è Marco Sarracino, 32 anni, segretario del Pd di Napoli che Letta ha voluto come capolista alla Camera.

Per lui, nessuna accusa di antisemitismo, ma colpisce la nostalgia mostrata sui social per l’Unione Sovietica. In un post pubblicato su Istagram il 7 ottobre del 2019, in occasione della rivoluzione d’ottobre, Sarracino scrive: “Beati quelli che si ribellano per ottenere un mondo più giusto. Buon anniversario della Rivoluzione”. Nulla di particolarmente gave se non fosse, come ha notato anche Giorgia Meloni, che la Russia di Vladimir Putin sta invadendo l’Ucraina sfoggiando proprio i carri armati dell’Armata Rossa con tanto di falce e martello. E, forse, è anche per questo che Sarracino si è affrettato a chiudere tutti i suoi profili social, quando ormai quel post era già diventato virale. Difficile che arrivi la richiesta di un suo passo indietro, ma certamente quel non è bel biglietto da visita per Sarracino che è anche membro della direzione nazionale del Pd dal 2013.

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