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Le richieste di Mulè a Tajani e Bernini

Mulè

Mentre Forza Italia deve fare i conti con una scissione interna, Mulè chiede a Tajani e Bernini  di lasciare gli incarichi di partito

“Una giusta riflessione l’ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neo-ministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito”. È con queste parole che il forzista Giorgio Mulè, attuale vicepresidente della Camera, ha chiesto ad Antonio Tajani e ad Anna Maria Bernini di rinunciare ai loro incarichi in Forza Italia.

Forza Italia che, però, è già divisa all’interno. “Ci sono state frizioni – ha detto Mulè – fra chi si riteneva iscritto a una fazione e chi all’altra”, ha detto a Repubblica. “Ma qui non c’è da fare un dibattito, un congresso alla maniera del Pd. Io credo che durante la formazione del governo molti abbiano messo sul tavolo esperienze, storie personali, legittime aspirazioni che sono state trascurate. Ma non è più il tempo di recriminare, né di cercare vendette. Rilanciamo l’azione del partito, invece, ricollocandoci sul territorio”.

Per Mulè ci “sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili”. Ed è per questo che dovrebbe arrivare “una nuova formula” dal Cavaliere.

“I gruppi di FI – aggiunge – saranno i guardiani dell’attuazione di un programma che costringe sì a dare risposta alle emergenze – bollette e inflazione – ma che deve muoversi subito anche su un binario riformista. Non ci esimeremo dal sollecitare la riforma della giustizia civile e penale, la separazione delle carriere, nuove norme del Csm, delegificazione. Non sono priorità di FI, ma di tutto il centrodestra: è giusto tenerlo a mente”.

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