La Lega presenta in extremis un emendamento per introdurre il terzo mandato per i Presidenti di Regione. “Il terzo mandato? È tramontato”, commenta La Russa. Meloni prende tempo. La maggioranza rischia di spaccarsi?
La Lega non abbandona il sogno del terzo mandato per i Presidenti di Regione. L’ostinazione del Carroccio, però, rischia di creare un frattura nel Governo. Già si vedono le prime crepe nella maggioranza. “Il terzo mandato? È tramontato”, ha commentato lapidariamente il Presidente del Senato, Ignazio La Russa. L’emendamento dovrebbe approdare in Aula giovedì alle 9 per l’illustrazione e l’eventuale voto, secondo il primo firmatario, Paolo Tosato. La Lega sarà disposta a mettere a rischio la tenuta del Governo per continuare la battaglia per la ricandidatura di Luca Zaia?
PERCHE’ LA LEGA TIRA DRITTO SUL TERZO MANDATO
La Lega ha presentato un emendamento in Commissione Affari Costituzionali del Senato per introdurre il Terzo Mandato per i Governatori di Regione. Dopo giorni di confronto nella maggioranza, il Carroccio ha deciso di tentare il blitz in Aula per permettere al suo cavallo vincente, Luca Zaia, di candidarsi nuovamente alla guida della roccaforte del Veneto.
“Ci sono Governatori che ancora oggi, dopo due mandati, sono più accreditati nel consenso rispetto ad altri candidati. Molti cittadini si chiedono perché non possono votare il Presidente che preferiscono, invece di dover attendere le decisioni dei partiti”, ha detto il primo firmatario dell’atto è Paolo Tosato, Capogruppo Affari Costituzionali del Senato ai microfoni di Radio Radicale a margine della seduta.
QUANTE SONO LE POSSIBILITA’ CHE PASSI?
Le possibilità che l’emendamento per introdurre il Terzo Mandato superi le Forche Caudine dell’Aula sono poche. Ad ammetterlo è lo stesso Tosato, il quale sottolinea però che la mossa della Lega mira anche a “fare chiarezza sulle posizioni più sfumate”.
“Presentiamo l’emendamento consapevoli che le posizioni nella maggioranza non sono univoche e le possibilità che venga accolto siano molto risicate. Con la chiusura di FI lo scenario è diverso rispetto a quando abbiamo presentato l’emendamento all’inizio. Italia Viva votò una volta a nostro favore, ma non conosciamo la loro posizione ora. Non ci aspettiamo che PD e M5S votino a favore”, ha sottolineato Paolo Tosato.
TERZO MANDATO, LE POSIZIONI
Fratelli d’Italia rimane cauto riguardo la possibile introduzione del terzo mandato. Pochi giorni fa Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali, ha sottolineato che l’emendamento risulta tecnicamente ammissibile in commissione. La posizione del presidente del Senato, invece non è certo sfumata. Anzi, è di assoluta contrarietà. “Il terzo mandato? È tramontato. Non so se è un tramonto o un eclissi”, ha commentato Ignazio La Russa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.
“Dieci anni sono sufficienti. I presidenti di Regione hanno poteri superiori, sui loro territori, rispetto al presidente del Consiglio o al presidente della Repubblica. Superare i dieci anni rischia di generare incrostazioni e di anestetizzare la vita democratica. Crediamo nell’alternanza. Non è una battaglia personale ma una questione di principio”, ha tuonato pochi giorni fa il leader di Forza Italia, Antonio Tajani.
Raffaele Nevi, portavoce di FI, ha definito la proposta “una questione personale” di alcuni presidenti di regione, ribadendo “l’impegno di Forza Italia per il mantenimento del tetto dei due mandati”, scrive Domani.
LA LEGA ANDRA’ AVANTI AD OLTRANZA SUL TERZO MANDATO?
Il tentativo leghista di aggirare il limite dei due mandati imposto dalla legge del 2004, sfruttando il disegno di legge sui consiglieri e assessori regionali, non metterà a rischio la stabilità della maggioranza, secondo Tosato.
“Se il parere del Governo è di rimessione all’Aula non crediamo di creare nessun problema alla maggioranza. Diversa sarebbe la situazione se il Governo desse parere negativo, in quel caso faremo una riflessione se ritirarlo. L’allungamento dei termini per la presentazione dell’emendamento è un gesto di cortesia, lo abbiamo richiesto anche per fare una riflessione nella maggioranza per valutarlo nel merito. Mi risulta che il dibattito tra i diversi partiti ci sia stato”, ha sottolineato il senatore leghista.