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Manovra nel caos, rinviata conferenza stampa a fine anno

5 Stelle

Decisione al termine di giornata convulsa: sarà dopo Natale con la fine della Manovra

Una giornata di caos per il governo, sull’asse Palazzo Chigi-Senato, termina con un annuncio di cui si ricordano pochi precedenti in passato: l’annullamento della conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, in programma per oggi alle 11. Del resto la manovra è in alto mare, e il premier sarebbe stato costretto a rispondere a domande “scomode”. Quindi la motivazione ufficiale è di cortesia istituzionale (“Non è bello fare la conferenza stampa prima della fine della Manovra, almeno al Senato”) ma la realtà è che l’appuntamento organizzato da Ordine dei giornalisti e Associazione stampa parlamentare si sarebbe potuta trasformare in un processo.

CONFERENZA STAMPA A DOPO NATALE

Quindi poco prima delle 20 di ieri arriva l’avviso: la conferenza stampa è rinviata a dopo Natale. Con la programmazione di Rai1, che come da tradizione aveva previsto la diretta, da cambiare in corsa.

COLPA DEL MAXIEMENDAMENTO

La decisione di Giuseppe Conte e del suo staff è giunta al termine di ore di completa confusione al Senato, dove il maxiemendamento del governo era atteso per ieri e, di slittamento in slittamento, arriverà solo oggi alle 14 (salvo altri problemi), con il voto previsto in nottata. L’esecutivo adduce problemi “tecnici, non politici”. E’ “colpa” della Ragioneria dello Stato, secondo i parlamentari di Lega e M5s, che sta passando al setaccio il “maxi”, ma “non ci sono problemi”. A microfoni spenti, però, c’è chi si dice preoccupato, perché qualche difficoltà sulle coperture di sarebbe, anche per provvedimenti centrali come “quota 100”. Serve tempo, dunque, con tecnici e politici che cercano di trovare la quadra in extremis e di guadagnare tempo.

INSORTE LE OPPOSIZIONI

Cosa che fa insorgere le opposizioni, con il Pd che occupa simbolicamente per alcuni minuti l’aula di Palazzo Madama. Ma anche con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che si lamentata per lo “sgarbo” invitando ad “avere un percorso legislativo più regolare e rispettoso dell’assemblea del Senato e non con questa tempistica a singhiozzo”. Il caos che diventa anche un “caso” istituzionale.

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