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2 agosto, chi è Marcello De Angelis (che oggi ha chiesto scusa)
Il profilo dell’attuale portavoce di Francesco Rocca alla Regione Lazio, protagonista del dibattito sul 2 agosto 1980 (la strage di Bologna)
Marcello De Angelis, attuale portavoce di Francesco Rocca alla Regione Lazio, è uno dei protagonisti del dibattito politico italiano di questi giorni. Dopo un lungo post su Facebook in cui attaccava la sentenza che ha decretato la matrice neofascista della strage di Bologna, stamani è tornato a spiegarsi.
I dettagli.
IL DIETROFRONT CON LE SCUSE DI DE ANGELIS
Oggi, sul suo profilo Facebook, De Angelis ha scritto un altro lungo post per chiarire le sue parole della scorsa settimana.
“Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti.
Intendo scusarmi con quelli – e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine – a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili.
Ho altresì il dovere di fare chiarezza su affermazioni che possono essere fraintese per l’enfasi di un testo non ponderato, ma scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi.
I colleghi giornalisti che quotidianamente e pubblicamente mi definiscono un ex-terrorista – pur nella consapevolezza del fatto che non sono mai stato condannato per nessun atto criminale o gesto di violenza – infangano il mio onore e mi negano la dignità di una intera vita. Perché un terrorista è una persona schifosa e vile.
Ho servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni e ne ho il massimo rispetto, così come per tutte le cariche dello Stato, che da parlamentare ho contributo ad eleggere e che oggi sostengo come cittadino elettore. Fra queste e prima di tutte, la Presidenza della nostra repubblica.
In merito alla più che quarantennale ricerca della verità sulla strage di Bologna, l’unica mia certezza è il dubbio. Dubbio alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come “E se fossero innocenti”.
Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini. Esprimo quindi dubbi, così come molti hanno espresso dubbi sulla sentenza definitiva contro Adriano Sofri senza per questo essere considerati dei depistatori o delle persone che volessero mancare di rispetto ai familiari del commissario Calabresi. Per tutte le vittime della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari ho il massimo rispetto, vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra Patria massacrando indiscriminatamente.
Nel ribadire il mio rispetto per la Magistratura, composta da uomini e donne coraggiosi che si sono immolati per difendere lo Stato e i suoi cittadini, ritengo che tutti abbiano diritto ad una verità più completa possibile su molte vicende ancora non del tutto svelate.
Ho appreso che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri.
Ribadisco le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri.
Viviamo per fortuna in una società civile in cui il rispetto degli altri deve essere tenuto in conto almeno quanto la rivendicazione dei propri diritti”.
IL POST SU FACEBOOK SUL 2 AGOSTO 1980
“Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze).
La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente – ha scritto il 2 agosto scorso De Angelis sul suo profilo Facebook è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi.
Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario.
Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”. E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono.
Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni.
Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.
Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere.
A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita. Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi… Come GioNa tra i flutti non tremo… Vieni a prendermi balena, non ti temo
E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un “mi piace”, dovete rilanciarlo e condividerlo… altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna…”
IL PROFILO: CHI E’ MARCELLO DE ANGELIS
Nato a Roma nel 1960, Marcello De Angelis è politico, giornalista e cantautore italiano. Militante, da giovane, nel Fronte della gioventù del Msi, e poi in Lotta studentesca da cui fonda Terza Posizione.
Dopo cinque anni di condanna carceraria e tre di effettiva detenzione, nel 1992 De Angelis (ri)comincia a lavorare come giornalista e grafico. “L’Italia settimanale”, “Area” e “La spina nel fianco” sono alcune riviste che dirige/fonda.
Dal 2011 al 2014 dirige Il Secolo d’Italia, scrive su Libero e Il Tempo. Dal 2020 lavora nello staff di Francesco Rocca, prima alla Croce Rossa Italiana e poi – attualmente – alla Regione Lazio.
A livello politico è stato eletto Alleanza nazionale e Popolo della Libertà, rispettivamente nel 2006 e nel 2008.
– Leggi anche: Strage di Bologna, Mattarella: “Matrice neofascista accertata”
IL CURRICULUM
Marcello de Angelis giornalista professionista |
Data di nascita |
18-02-1960 |
Nazionalità |
Italiana |
INCARICHI
Da ottobre 2020: Responsabile U. O. Cultura, Eventi e Pubblicazioni CRI e Portavoce del Presidente Nazionale 2018/2020: Portavoce del Presidente Nazionale CRI
2017/2018: Capo di Gabinetto del Presidente nazionale CRI
2015/2016: Project manager PERIGEO Ong
2013/2015: collaboratore dei quotidiani Libero e il Tempo e delle riviste Microcredito e Storia in Rete; consulente per Ente nazionale del Microcredito
2010/2013: direttore del quotidiano Secolo d’Italia
1997/2010: direttore del mensile Area – politica, comunità, cultura
2003/2005: direttore del mensile i Nostri cani, organo dell’Ente nazionale della cinofilia italiana
2004/2005: progettazione e realizzazione eventi fieristici nazionali e internazionali per Mipaf
2004: ideazione e realizzazione audiovisivi per Inail
2003/2004: consulente SCS Comunicazione Integrata Gruppo STET-SEAT
2002: ideazione e realizzazione campagna promozione qualità prodotto agroalimentare italiano Mipaf
1996/1997: caporedattore del mensile Area – politica, comunità, cultura
1992/1996: redattore esteri presso L’Italia settimanale
1991/1992: art director Teknoart snc, Roma; consulenza grafica Programma di Alimentazione Mondiale delle Nazioni Unite 1987/1989: responsabile house organs istituzionali per Profile international di Londra
1984/1987: art director gruppo editoriale Travel news di Londra
FORMAZIONE
Membro dell’associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente Membro dell’Istituto per l’Oriente C. A. Nallino
Socio onorario dell’Istituto di Studi italiano sull’Africa e l’Oriente
Esame di Stato Ordine dei giornalisti professionisti nel 2002
Corso di grafica pubblicitaria presso Istituto europeo di design di Roma
Studi universitari facoltà di Lettere e di Giurisprudenza presso La Sapienza di Roma Maturità classica conseguita presso l’Istituto Giulio Cesare di Roma
LINGUE
Francese Eccellente – Inglese Eccellente – Spagnolo Buono – Arabo Scolastico
INCARICHI ISTITUZIONALI
2008-2013: Membro della Camera dei deputati, membro della commissione Difesa e della commissione di Vigilanza Rai, segretario della commissione Bilancio. Presidente del gruppo interparlamentare Italia-Turchia
2010-2011: Consigliere di amministrazione dell’Istituto di studi italiano sull’Africa e l’Oriente
2006-2008: Senatore della Repubblica, membro della commissione Agricoltura, segretario della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.
2001-2005: Presidente della commissione Mediterraneo e Medio Oriente del comitato di raccordo tra il governo italiano e la Fao