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Nucleare: Costa a Policy Maker, entro l’anno carta sismica per deposito nazionale

Dl Clima

A margine del seminario organizzato dall’Università La Sapienza, il Ministro Costa ha risposto alle domande di Policy Maker sul deposito nazionale delle scorie nucleari. Costa parla anche di rinnovabili e ruolo dell’Italia

Entro l’anno avremo la Carta sul rischio sismico relativa all’individuazione del Deposito nucleare nazionale, a dirlo a Policy Maker è il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, a margine del seminario organizzato dall’Università La Sapienza di Roma sul tema “Ambiente ed energia: la rivoluzione inizia dall’uomo”, organizzato dal Prorettore alle politiche energetiche dell’ateneo romano, Livio de Santoli.

ENTRO DICEMBRE LA CARTA SUL RISCHIO SISMICO

Quando credete di poter depositare la Carta che riguarda il rischio sismico? “In linea di massima l’idea è di farlo entro dicembre di quest’anno tenendo conto che è un lavoro che si fa a cavallo tra due Ministeri, Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico, e con un’ Agenzia autonoma che è l’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, ndr) presieduta dal direttore generale Pernice, però noi dobbiamo chiudere la vicenda entro fine dicembre. Adesso c’era una necessità importante di avere l’aggiornamento della Carta sismica, perché quella è una delle fragilità del Paese Italia e quello serve anche a capir bene dove non è possibile farlo”. Si riuscirà a costruire il Deposito entro il 2025? “Intanto noi lo dobbiamo costruire entro il 2025. Passa per la Carta sismica l’individuazione partecipata del territorio per i luoghi adeguati e anche da accordi negoziati con il resto dei paesi, penso alla Francia che detiene una quota parte delle nostre scorie. Quindi c’è un grosso lavoro da fare, però lo abbiamo iniziato.”

COSTA: “RINNOVABILI PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’ITALIA”

Il seminario su ambiente ed energia ha anche dato spunto per parlare di povertà energetica, un tema in forte ascesa con quello dell’impegno a rispettare i target europei e di sviluppo delle energia da fonti rinnovabili per il nostro paese. Ecco cosa pensa il Ministro Costa:

“Le rinnovabili per noi sono un punto di riferimento perché l’Italia è povera di materie prime e quindi le nostre uniche vere materie prime sono il sole il vento e il mare. Noi da questo dobbiamo partire per fare questo percorso di leadership ambientale, per cambiare il paradigma ambientale, dato che abbiamo la tecnologia al punto tale che la vendiamo all’estero, io non vedo perché non la dobbiamo impiegare in Italia e perché non spingerci in questa direzione. Il piano del clima energia parte proprio da questo presupposto in modo non schizofrenico e non distorto, ma in modo molto ragionevole individua nell’ambito dei prossimi 11 anni fino al 2030 qual è il percorso tecnico coerente serio e rigoroso per incominciare a guardare ad un futuro di energie rinnovabili lasciando via via e pian piano, ma sempre nella direzione chiara la carbonizzazione. Andiamo verso la decarbonizzazione, la defossilizzazione senza lasciare mai indietro nessuno. La transizione giusta è stata dichiarata dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella a Katowise nella COP 24 e noi in quella direzione intendiamo andare”.

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