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Perché il gruppo Gedi fa da megafono ai ronzulliani (e cosa irrita Tajani e FdI)

FDI

Il dibattito sulla manovra economica tra Forza Italia e FdI, e all’interno stesso di FI, si infiamma con botta e risposta sui giornali

Sono ore concitate per la chiusura della (quarta o quinta?) bozza definitiva della manovra economica. E sono tante e diverse le partite che si stanno giocando sulla Legge di Bilancio. Tra le forze di maggioranza ma anche all’interno degli stessi partiti.

Basta sfogliare i giornali oggi che, in parte, seguono un cliché ormai consolidato. Se sul Corriere della Sera di Urbano Cairo si dà spazio a Fratelli d’Italia, i giornali del gruppo Gedi fanno da megafono ai ronzulliani, la minoranza interna a Forza Italia che fa capo a Licia Ronzulli.

FORZA ITALIA INSISTE SUL NO A QUALSIASI TASSA SULLA CASA

Il tema della contesa sono le tasse sulla casa previste in manovra e già oggetto di modifica più volte tra le varie bozze. In particolare la stretta sugli affitti brevi. Forza Italia si sta facendo portavoce delle associazioni e dei movimenti dei proprietari immobiliari, nello specifico di Confedilizia, manifestando più volte l’intenzione di mettersi di traverso contro ogni aumento delle imposte sulla casa.

Un tema fortemente cavalcato dai ronzulliani. Oggi su Repubblica intervista al vicecoordinatore nazionale Alessandro Cattaneo e su La Stampa al vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.  L’obiettivo politico è quello di avere più visibilità, di punzecchiare e lanciare messaggi al segretario Tajani e fargli capire che con la minoranza dovrà scendere a compromessi anche in vista del Congresso. Altrimenti continueranno a fare i guastafeste. Allo stesso tempo con gli alleati FdI non è mai scoccata una vera scintilla. Diatribe e scontri a cui (ben volentieri) danno voce e spazio i quotidiani del gruppo Gedi, con l’intento di mettere in evidenza una maggioranza riottosa e litigiosa.

MULE’ A TAJANI: “SI’ AGLI EMENDAMENTI, MIA POSIZIONE CONDIVISA DA ALTRI NEL PARTITO”

Basta leggere un passaggio dell’intervista di Mulè. Il cronista de La Stampa ricorda che Tajani ha derubricato a iniziativa personale i propositi del vicepresidente della Camera di avanzare correzioni ed emendamenti alla manovra. “Antonio – risponde Mulè – è preso da tantissime preoccupazioni ed emergenze. (…) Oltre alla mia inutile persona infatti sull’ipotesi emendamenti si sono pronunciati con parole nette il portavoce di FI Raffaele Nevi e il capogruppo alla Camera Paolo Barelli. Mi pare che questa posizione personale sia sempre più condivisa”.

I ‘PIZZINI’ DI CATTANEO E MULE’ A FDI

“La manovra è tutt’altro che chiusa” ha affermato Mulè gli fa eco Cattaneo su Repubblica: “Come tutti gli alleati vogliamo tutelare la nostra identità (…) Non vogliamo rinunciare ai nostri diritti e non trovo nulla di strano se gli emendamenti sono di buon senso (…) Se al vertice non avremo risposte positive insisteremo in Parlamento per cancellare l’aumento della cedolare secca”.

LA RISPOSTA DI FDI SUL CORRIERE DELLA SERA

“Dobbiamo essere tutti seri” ha detto il capogruppo alla Camera Tommaso Foti sul Corriere della Sera. “Siamo stati proprio noi capigruppo dei partiti di maggioranza – ha aggiunto – a chiedere ai rispettivi leader di portare in Aula un testo senza aprirlo a emendamenti che non siano di aggiustamento del governo, anche per dare un segnale importante e positivo ai mercati in un contesto difficilissimo”.

A Forza Italia che chiede di cambiare la bozza della legge di bilancio ad esempio per quanto riguarda la cedolare seca sugli affitti brevi, l’esponente di FdI replica spiegando che “non si possono usare questioni marginali per riaprire la partita perché non si ha la forza di spiegare al proprio gruppo parlamentare – come ho fatto io – qual è la situazione o perché si vogliono sventolare bandierine. E, soprattutto, non è giusto dire cose sbagliate. Nessuno vuole aumentare le tasse sulla casa”, ha concluso Foti.

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