skip to Main Content

Reddito-Pensioni, le novità decise nel vertice di governo

Andare In Pensione

Inps: a breve nomina del commissario per il dopo Boeri. Ecco alcune delle novità che saranno inserite nel “decretone” su reddito e pensioni, all’esame del Senato

Esclusione dall’accesso al reddito di cittadinanza per chi ha cambiato la residenza dopo il primo settembre 2018 e “sospensione” per cinque anni per chi rilascia dichiarazioni mendaci. Sono alcune delle novità che saranno inserite nel “decretone” su reddito e pensioni, all’esame del Senato.

TUTTI I NODI AL VERTICE DI OGGI

E’ il risultato di un vertice di maggioranza durato quasi due ore che oggi ha visto riuniti a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vice Luigi Di Maio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, i sottosegretari Laura Castelli, Claudio Durigon e Massimo Garavaglia. Sul tavolo alcuni “nodi” politici su cui nella maggioranza non c’era un accordo. Una cosa che, insieme al voto (online e in giunta) sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini, ha di fatto paralizzato per due giorni l’attività in commissione a Palazzo Madama, dove il provvedimento arriverà in Aula solo lunedì prossimo.

SOLUZIONE PER GLI EMENDAMENTI

Dal vertice, secondo quanto si apprende da fonti di governo, è emersa la soluzione per alcuni emendamenti. In particolare, saranno esclusi dal reddito coloro che hanno cambiato residenza dopo il primo settembre 2018 e per verificarlo ci saranno “scrupolosi” controlli dei vigili urbani. Inoltre chi rilascia dichiarazioni mendaci sarà escluso per 5 anni dall’accesso al reddito. Intesa anche sui servizi sociali da svolgere per chi accede alle misure: con l’accordo del Comune e del beneficiario del reddito si può passare da 8 a 16 ore. Non tutti gli emendamenti, però, saranno presentati al Senato. Su altri punti “sensibili”, infatti, l’esame sarà rinviato alla Camera. “Abbiamo visto gli emendamenti, tutto a posto. C’è accordo su tutto, una parte degli emendamenti sarà presentata al Senato e una parte alla Camera”, ha confermato Durigon. Tra gli altri punti su cui, ancora, ci sarebbe da lavorare, ci sono la questione degli stranieri potenzialmente beneficiari del reddito e, sul fronte pensioni, l’ampliamento del riscatto agevolato della laurea e l’aumento dell’anticipo del Tfs per gli statali previsto dal provvedimento a 30 mila euro.

VERSO LA NOMINA ALL’INPS

Sul tavolo del vertice anche la nomina del successore di Tito Boeri alla presidenza dell’Inps, dove sarà nominato un commissario in attesa di una soluzione definitiva. “Stiamo lavorando, stiamo capendo come gestirla al meglio, stiamo valutando anche la figura di un vicepresidente”, ha aggiunto Durigon, parlando di “celerissimi, settimana prossima forse anche questa”. Per quanto riguarda i nomi, ufficialmente non se ne è parlato, ma fonti di governo parlano di una possibile nomina della direttrice generale Gabriella Di Michele come commissario con, come vice, Marcello Minenna, dopo che è saltata la nomina in Consob.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top