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Revenge porn, il ddl 5 Stelle sulla vendetta pornografica

Dopo la vicenda della deputata M5S Giulia Sarti, il Senato ha incardinato in commissione Giustizia il ddl pentastellato sul revenge porn, la vendetta pornografica

Forse mai come in questi giorni l’attività legislativa si è legata a vicende che vedono protagonisti gli stessi parlamentari. Mentre infuriano le polemiche per il video hot, che peraltro continua a girare di cellulare in cellulare tramite chat, della deputata M5S Giulia Sarti, il Senato ha incardinato in commissione Giustizia il ddl pentastellato sul revenge porn, la vendetta pornografica. Proprio le ultime vicende hanno anzi accelerato l’iter del provvedimento su un tema sempre più d’attualità tanto che in Parlamento negli ultimi tempi sono stati presentati altri tre testi per punire chi diffonde sul web immagini intime per ricattare o minacciare. I riflettori su questo pericoloso fenomeno si sono accesi un paio d’anni fa quando si tolse la vita Tiziana Cantone, la giovane donna campana protagonista di un video intimo divenuto virale, che aveva cercato invano di bloccarne la diffusione.

IL CASO DI GIULIA SARTI

La deputata grillina, fino a qualche settimana fa presidente della commissione Giustizia della Camera, è al centro dell’attenzione mediatica da un po’: prima per la questione dei mancati rimborsi e per la battaglia legale con l’ex compagno Bogdan Tibusche e poi per la diffusione illecita di un suo video intimo risalente al 2013. Il garante della privacy in una nota diffusa ieri ha chiesto ai mezzi d’informazione di evitare di “diffondere dati riguardanti la sfera intima di una persona per il solo fatto che si tratti di un personaggio noto o che eserciti funzioni pubbliche, richiedendo invece il pieno rispetto della sua vita privata quando le notizie o i dati non hanno rilievo sul suo ruolo e sulla sua vita pubblica”.

Solidarietà a Sarti è stata espressa da tutto l’arco parlamentare, a cominciare dal leader del suo partito, Luigi Di Maio, e dal presidente della Camera Roberto Fico. La vicenda potrebbe addirittura rallentare l’espulsione della deputata dal M5S, quasi scontata all’indomani del caos sui mancati rimborsi, delle dimissioni da presidente di commissione e della autosospensione dal Movimento.

IL DDL DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Il disegno di legge incardinato a Palazzo Madama, prima firmataria la senatrice Elvira Evangelista del M5S, ha come relatore Andrea Ostellari, Lega, che è anche presidente della commissione Giustizia. Le nuove norme – che introducono l’articolo 612-ter del codice penale – prevedono il carcere da tre mesi a sei anni per chi pubblica “attraverso strumenti informatici o telematici, immagini o video privati sessualmente espliciti, senza l’espresso consenso delle persone rappresentate, al fine di provocare nelle persone offese gravi sati di ansia, di timore e di isolamento”. Prevista l’aggravante se chi compie il reato è il coniuge della vittima – “anche separato o divorziato” – o “l’altra parte dell’unione civile: la pena lievita da uno a quattro anni. In caso poi si verifichi “la morte della persona offesa, quale conseguenza non voluta del reo, si applica la pena della reclusione da cinque a dieci anni”. Disposta una multa per chi diffonde questo genere di materiale, da 75 a 250 euro. La vittima dal canto suo può chiedere che venga bloccata la diffusione delle immagini, come chiede da tempo anche la madre di Tiziana Cantone: i titolari del trattamento e i gestori di siti Internet sono tenuti a rispondere alla richiesta entro 24 ore e a provvedere entro 48 ore, altrimenti la vittima può rivolgersi al garante della privacy o a un giudice. Inoltre, e non si tratta di un’iniziativa secondaria vista l’età sempre più bassa in cui si cominciano ad usare i dispositivi elettronici, il provvedimento contiene norme per sensibilizzare gli studenti. Il ministero dell’Istruzione, d’intesa con il dicastero della Giustizia, dovrà adottare linee guida per prevenire il fenomeno e sensibilizzare i giovani. Nel triennio 2019-2021 si formerà il personale scolastico: ci sarà un referente in ogni istituto e si promuoverà un ruolo attivo degli studenti. Il relatore del ddl ha già detto che proporrà “un ulteriore inasprimento delle pene” e che il provvedimento “incontra già una vasta condivisione trasversale”. Previsto anche un ciclo di audizioni, che partiranno entro fine marzo: a breve verrà deciso il calendario.

GLI ALTRI PROVVEDIMENTI PRESENTATI IN PARLAMENTO

Al momento in Parlamento ci sono altri tre provvedimenti sul tema, tutti targati Forza Italia. Uno, primo firmatario Galeazzo Bignami, ancora non è stato assegnato in commissione a Montecitorio; un altro, del senatore Enrico Aimi, è arrivato qualche giorno dopo quello di Bignami. Un terzo, a prima firma di Sandra Savino, è stato invece già assegnato in commissione Giustizia a Palazzo Madama.

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