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Roberto Rustichelli, chi è e quali dossier pronti per il nuovo numero 1 dell’Antitrust

Antitrust Agcm Direzione Servizi Digitali

Chi è e quali dossier troverà sul tavolo il nuovo presidente dell’Antitrust che oggi si insedia a piazza Verdi

Si insedia oggi alla guida dell’Antitrust Roberto Rustichelli, il magistrato del Tribunale delle Imprese di Napoli che è stato designato quasi cinque mesi fa dai presidenti del Senato e della Camera, Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico.

CHI È ROBERTO RUSTICHELLI

Nato in provincia di Ravenna nel 1961, Rustichelli risiede a Napoli dove è stato presidente del Collegio B del Tribunale delle Imprese di Napoli e presidente di Sezione della commissione Tributaria Provinciale di Napoli. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze economiche e gestionali, in passato è stato in posizione di fuori ruolo e ha ricoperto l’incarico di vice capo di Gabinetto del ministro delle Attività produttive e di magistrato consigliere giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

COSA È ACCADUTO NEI MESI SCORSI

Proprio gli anni trascorsi in aspettativa sono stati la causa dei lunghi tempi trascorsi tra la designazione e l’insediamento. Rustichelli ha infatti chiesto al Consiglio superiore della magistratura di essere collocato fuori ruolo nonostante avesse superato i dieci anni di aspettativa consentiti dalla legge Severino che però prevede espressamente la deroga per i giudici della Consulta e per i presidenti e i componenti delle Autorità amministrative indipendenti. Il Csm, dopo ampio dibattito al suo interno, si è dunque espresso a favore del collocamento fuori ruolo il 10 aprile scorso in commissione con cinque voti a favore, un astenuto e un voto contrario. Una settimana dopo è arrivato il via libera a maggioranza anche dal plenum del Consiglio superiore della magistratura con 12 sì, 6 no e 5 astensioni.

LE PRIORITÀ DEL NUOVO PRESIDENTE

Ora Rustichelli, di cui a luglio si attende la prima relazione anche per conoscere le linee guida del suo settennato, ha diversi dossier che lo aspettano. Secondo Il Sole 24 Ore proprio la lunga impasse ha accentuato l’urgenza di alcune questioni come l’economia digitale “tra lo stradominio degli over the top e le implicazioni economiche della gestione dei big data”, “le regole per la liberalizzzione completa del mercato energetico (più volte rinviata), “la grande partita della banda ultralarga con le manovre in corso tra Tim e Open Fiber”. Senza dimenticare il grande tema delle concessioni che “l’Antitrust uscente in una segnalazione al governo ha chiesto vengano aperte con meno proroghe e più gare”. Inoltre, il neo presidente dovrà lincenziare, insieme al presidente dell’Agcom e al garante della Privacy “l’indagine congiunta su big data e concorrenza aperta ormai due anni fa e che finora ha prodotto solo un ‘interim report'”. Del resto, ricorda il quotidiano confindustriale, la presidenza di Giovanni Pitruzzella e la reggenza del segretario generale Filippo Arena “hanno messo a fuoco potenziali derive dell’e-commerce e delle grandi piattaforme elettroniche in un contesto di armi quasi spuntate se si guarda ai vecchi concetti di soglia di fatturato, abuso di posizione dominante, prezzi iniqui”.

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