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Rousseau, si vota oggi per sapere se il Conte-bis potrà vedere la luce

Si vota oggi dalle 9 alle 18 sulla piattaforma Rousseau per decidere se andare al governo con il Pd e sotto la guida di Giuseppe Conte. Intanto Beppe Grillo è sempre più spazientito con Luigi Di Maio che non ha neppure rivelato quale preferenza esprimerà

Neanche è nato e già si profila una giornata decisiva per il Conte bis, il governo che potrebbe sorgere dall’alleanza tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico. Sarà il voto espresso sulla piattaforma Rousseau dagli iscritti a dare il via libera o, al contrario, a bocciare l’intesa con il Nazareno e in sostanza a chiedere – come l’ex alleato leghista – un ritorno alle urne. Di sicuro non ci sono più i margini per un altro esecutivo gialloverde cui è contraria quasi tutta la pattuglia Cinque Stelle in Parlamento a cominciare dal leader, Luigi Di Maio.

Oltre a segnare il futuro del possibile nuovo gruppo di ministri, però, il voto sulla piattaforma Rousseau – un omaggio all’esimio filosofo francese, voluto da Gianroberto Casaleggio – rappresenterà senza dubbio un momento decisivo per i grillini non solo per il prosieguo della legislatura ma anche per la stabilità del partito. Il Movimento è infatti fortemente diviso al suo interno tra chi è apertamente per il sì, a partire dal padre nobile Beppe Grillo, chi è invece decisamente per il no come il senatore Gianluigi Paragone, chi non prende una posizione ufficiale come Alessandro Di Battista (“Mai detto in vita mia, mai dichiarato”) e lo stesso Di Maio. Intanto il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, non ha dubbi e si rivolge a Pd e Cinque Stelle: questa è “l’occasione per cambiare l’Italia”.

COME SI VOTA

Si può votare dalle 9 alle 18 di martedì 3 settembre nell’area riservata della piattaforma, dopo aver consultato – se si vuole – il programma di governo disponibile online, rispondendo “sì” o “no” al seguente quesito: “Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”.

Gli aventi diritto al voto, ovvero gli iscritti al M5S da almeno sei mesi con documento d’identità certificato, sono attualmente 115.372 come informa il Blog delle Stelle.

Da notare che l’ordine della votazione nella scheda – prima il “sì” e poi il “no” – è lo stesso della consultazione sul contratto con la Lega (che peraltro non veniva citata nel quesito), a maggio 2018. In un primo momento, però, la posizione era inversa.

E chissà che per il Conte bis non si superi il record di partecipanti al voto registrato il 30 maggio scorso quando agli aventi di diritto fu chiesto di confermare o meno la leadership di Di Maio: allora si superò quota 56mila – per la precisione 56.127 – con una vittoria schiacciante dei “sì”, circa l’80%.

LE POSIZIONI ALL’INTERNO DEL PARTITO

Come si diceva, sono diverse le posizioni fra i Cinque Stelle in merito al voto sul possibile nuovo governo. Paragone, oggi senatore ma in passato giornalista con simpatie per il Carroccio, da subito si è detto contrario a un esecutivo con il Pd e anche ieri ha ribadito il suo no adoperando una famosa canzone di Vasco Rossi che però, senza mai nominarlo, ha rispedito al mittente tali attenzioni e ha chiesto ai politici “di usare parole originali loro” e di “non strumentalizzare la musica”.

Tra i parlamentari che hanno dichiarato il proprio voto favorevole Manlio Di Stefano, Azzurra Cancelleri e Primo Di Nicola, per tanti anni giornalista di punta del settimanale L’Espresso, che in un’intervista al Fatto quotidiano ha pure criticato chi dichiara un “no preventivo” e compie così una “scelta ideologica e di campo che prescinde dalla necessità che abbiamo spiegato ai cittadini in campagna elettorale”.

Di sicuro però ad orientare fortemente il voto verso il sì a un governo con il Pd è Grillo di cui pure ieri si leggeva un intervento sul giornale diretto da Marco Travaglio, che ha fatto un deciso endorsement per il nuovo esecutivo Conte. In “Luigi e le tre teste” – questo il titolo dell’articolo – il padre nobile del Movimento parla di una “testa rivolta a Luigi, incazzata e ancora stupefatta per l’incapacità di cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose” e “con i punti che raddoppiano come alla Standa”. Dal canto suo, nonostante le ire di Grillo, Di Maio continua a non schierarsi : “Ora tocca agli iscritti del Movimento e mi rivolgo a chi è perplesso – ha detto in un video su Facebook -, non c’è un voto giusto o sbagliato, c’è il vostro voto, noi abbiamo già vinto”.

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