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Sanità, tutte le nomine di Schillaci per ministero, AIFA e Iss

Orazio Schillaci, Ministro Della Salute

Si lavora in queste ore per portare in Consiglio dei ministri la proposta di riorganizzazione del dicastero di Lungotevere Ripa, ma non solo. Il piano di Schillaci

Potrebbe iniziare a disegnarsi con un blitz in uno dei prossimi Cdm agostani la nuova fisionomia targata Schillaci del Ministero della salute e delle strutture di vertice della sanità, tra cui Aifa e Iss.

COSA SUCCEDE A LUNGOTEVERE RIPA CON SCHILLACI?

Si lavora in queste ore per portare in Consiglio dei ministri la proposta di riorganizzazione del dicastero di Lungotevere Ripa che dovrebbe prevedere, tra le altre cose, la creazione di quattro dipartimenti. Un riassetto della struttura ministeriale che in questi giorni, con annesse polemiche, sta riguardando anche altri dicasteri, vedi il Turismo, la Cultura, il Mef.

L’iter prevede il via libera in Cdm del nuovo regolamento organizzativo attraverso un decreto del Presidente del consiglio, cui seguirà un parere del Consiglio di Stato, il ritorno in Cdm, poi il parere delle commissioni parlamentari competenti e infine la registrazione della Corte dei Conti.

SALTA LA FIGURA DEL SEGRETARIO GENERALE?

Con questa rimodulazione potrebbe saltare la figura del segretario generale (oggi ricoperta da Giovanni Leonardi), alle dipendenze del quale si trovano le dodici direzioni generali. Dovrebbe essere questo il grimaldello per avviare un cambio (e aumentare) le figure apicali e dirigenziali che ancora risentono dell’impostazione data dall’allora ministro Speranza. In questo scenario potrebbe scalpitare per una promozione alla guida di uno dei quattro nuovi dipartimenti Francesco Vaia, l’ex dg dello Spallanzani da poco insediatosi al Ministero alla direzione generale per la prevenzione sanitaria.

NUOVE NOMINE DI SCHILLACI ANCHE ALL’AIFA

Passando all’Agenzia italiana del farmaco sono trascorsi nove mesi da quando il governo ha previsto il cambio di governance, inserendo la riforma in un decreto legge con carattere d’urgenza. Più volte slittata, l’ultima deadline indicata dal ministro Schillaci (di cui si attende un suo decreto per completare l’iter) è entro la fine dell’estate. Nel frattempo lo scorso febbraio lo spoils system ha fatto la prima vittima: il direttore generale Nicola Magrini. Il ruolo di dg è tuttora ricoperto da Anna Rosa Marra, ma la figura è destinata a saltare con la riforma.

Col nuovo corso tutto sarà centralizzato nelle mani del presidente, che diventerà il rappresentante legale dell’agenzia. Da quasi tre anni su quella poltrona siede Giorgio Palù, rinomato virologo e docente di microbiologia, indicato allora da Speranza con l’ok della Conferenza Stato-Regioni e fortemente sponsorizzato da Matteo Salvini. Molti spingono per una sua riconferma, ma c’è chi vorrebbe un chiaro segnale di discontinuità con la precedente gestione associata all’emergenza Covid.

I ritardi per la riforma dell’Aifa sono stati accompagnati in questo periodo da polemiche e interrogazioni parlamentari, considerato inoltre che l’agenzia è stata risucchiata nel dibattito politico anche per alcune decisioni maturate in questi mesi come quella sulla pillola anticoncezionale.

TUTTI I CANDIDATI PER IL NUOVO CORSO DELL’ISS

Per quanto riguarda l’Istituto superiore di sanità, scaduto il 24 luglio il mandato di Silvio Brusaferro, la scorsa settimana è stata nominata la commissione incaricata di valutare i curricula dei candidati alla guida dell’Istituto. Sarà selezionata una rosa di tre esperti da sottoporre al vaglio del ministro con la nomina che avverrà attraverso un Dpcm. Sembrano salire le quotazioni di Rocco Bellantone, medico chirurgo ed endocrinologo ordinario del Gemelli e anche tra i papabili lo scorso ottobre alla guida del Ministero, mentre sono quasi nulle le probabilità di rivedere Brusaferro sulla stessa poltrona.

CHE SUCCEDE AL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’?

Altro capitolo è quello del Consiglio superiore di sanità ad oggi guidato da Franco Locatelli, altra figura di spicco dell’epoca Covid. Dall’inizio del nuovo governo si è di fatto inabissato. Anche se nasce come organo consultivo tecnico, il Css nel corso della pandemia ha assunto un ruolo centrale e riferisce direttamente al ministro.

È composto da una sessantina di esperti tra componenti nominati e di diritto che potrebbero rimanere in carica fino al 2025. Con la nuova riorganizzazione del Ministero si procederà con molta probabilità anche al rinnovo del Css.

Secondo indiscrezioni pubblicate di recente sui giornali, in pole per la carica di presidente potrebbe esserci l’infettivologo genovese Matteo Bassetti. Probabilmente però non sarà lui uno dei tanti Schillaci boys che nei prossimi mesi andranno a ricoprire ruoli chiave della sanità italiana.

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