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Sarà Subiaco, la roccaforte di Lollobrigida, la capitale del Libro 2025?

Subiaco capitale libro

Venerdì sarà proclamata la nuova Capitale italiana del Libro, in base ai rumors la scelta ricadrebbe sulla città di riferimento politico del ministro Lollobrigida

Sei le città sfidanti. La proclamazione avverrà venerdì mattina, a Roma, con una conferenza al Collegio Romano. C’è molta attesa, anche perché alla vincitrice verrà assegnato un contributo di 500mila euro da parte del ministero della Cultura. Stiamo parlando della Capitale italiana del Libro 2025. Le città arrivate in finale sono: Grottaferrata (Rm), Ischia (Na), Macchiagodena (Is), Mistretta (Me), Sorrento (Na) e Subiaco (Rm).

Per molte di loro si tratta di un’occasione unica, anche solo trovarsi nella rosa finale. Un ritorno di visibilità notevole. “Il sogno è a un passo, ma essere arrivati fino a qui è già una vittoria. Siamo il comune più piccolo in gara, ma la nostra ambizione è grande”, ha dichiarato il sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone, sottolineando l’entusiasmo e l’orgoglio di rappresentare il Molise in questa prestigiosa competizione culturale.

RUMORS: SUBIACO IN POLE PER LA VITTORIA FINALE?

Mancano poche ore ormai. E i giochi dovrebbero essere già fatti. Del resto, come dimenticare lo ‘spoiler’ dello scorso anno operato dal sottosegretario leghista Claudio Durigon quando, in visita a Taurianova, rivelò tre giorni prima la proclamazione ufficiale che era stata proprio la città calabrese la prescelta Capitale del Libro 2024. A dimostrazione di quanto gli occhi della politica siano particolarmente attenti a questi riconoscimenti.

E anche questa edizione potrebbe non essere da meno. Da rumors sembra infatti che in pole per la vittoria finale sia la città di Subiaco. In tanti sono pronti a scommettere su questo scenario. Stiamo parlando della roccaforte del ministro Francesco Lollobrigida, ex cognato della premier Giorgia Meloni, e vero e proprio feudo di Fratelli d’Italia.

Ecco un racconto di Simone Canettieri sul Foglio dello scorso 22 marzo: “Bambini presentati dalle mamme. Complimenti politici ed estetici: “E’ bello e bravo”. Un’anziana che gli fa gli auguri per il compleanno. Senza mancare di rispetto a nessuno, a Subiaco più che la festa di San Benedetto, patrono locale e d’Europa, è “San Lollo”. Francesco Lollobrigida, anni 52, potentissimo ministro legato a doppia mandata con Giorgia Meloni si gode, con un po’ di sobrio imbarazzo, il bagno di folla. E’ il suo paese. “E lui non è cambiato”, dicono al bar, mentre scatta il caffè per tutti. (…) “Questa è la sede di Fratelli d’Italia, quando entrai qui per la prima volta era del Msi: avevo 12 anni e mi mandarono via. Riuscii a entrarci l’anno dopo”. Subiaco è la Lolligrad del ministro: giunta monocolore di FdI, 50 per cento alle ultime elezioni”.

LA GIUNTA DI SUBIACO ‘MONOCOLORE’ DI FDI

Dal 2021 il sindaco è Domenico Petrini, a guida della coalizione ‘Ora Subiaco’. Come emerge dalle cronache locali, Petrini nel 2016 – alla guida di un proprio movimento locale -sostenne l’alleanza con il PD alle amministrative riuscendo anche ad essere rappresentato inizialmente nella giunta comunale. Prima di diventare poi, egli stesso, primo cittadino.

Negli ultimi mesi a Subiaco le dinamiche politiche all’interno della coalizione di centrodestra si sono fatte sempre più tese. Tant’è che lo scorso settembre sono dovuti intervenire con una nota congiunta il presidente della federazione di FdI della Provincia di Roma, il senatore Marco Silvestroni, e il vice e commissario cittadino di Subiaco, onorevole Alessandro Palombi, per ribadire il pieno sostegno al sindaco. Due parlamentari quindi. A ulteriore dimostrazione di quanto sia forte il radicamento dei meloniani in questa parte della provincia romana. E non solo.

L’INTERVENTO PER SUBIACO FIRMATO DAL MINISTRO SANGIULIANO

Tra l’altro, lo scorso maggio, l’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, firmò cinque decreti riguardanti il Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” attraverso cui finanziare oltre 70 interventi. Tra questi, spiccava anche lo stanziamento di 3 milioni di euro per la “messa in sicurezza, restauro e rifunzionalizzazione della Rocca Abbaziale di Subiaco e delle strutture murarie annesse”.

IL PROGETTO DI SUBIACO PER LA CAPITALE DEL LIBRO

Tornando alla Capitale del Libro, come per le altre città arrivate in finale anche il progetto di Subiaco, curato dalla Biblioteca del Monumento nazionale di Santa Scolastica insieme all’Abbazia Territoriale, è stato illustrato nel corso delle audizioni di fine novembre. Nell’occasione il Comitato sublacense è stato ricevuto dalla giuria presieduta da Gian Arturo Ferrari. Una candidatura fondata sulla storia della città, caratterizzata dalla presenza dei Monasteri Benedettini, patrimonio dell’Unesco e culla del primo libro stampato a caratteri mobili in Italia, nel lontano 1465.

CHI SARA’ PRESENTE ALLA PROCLAMAZIONE E I PRECEDENTI

A questo punto non rimane che attendere. Alla conferenza al Collegio Romano interverranno: il ministro della Cultura, Alessandro Giuli; la direttrice generale della Direzione Biblioteche e Diritto d’Autore del MiC, Paola Passarelli; il presidente della giuria, Gian Arturo Ferrari, collegato da remoto; il presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Adriano Monti Buzzetti Colella; e il direttore del Cepell stesso, Luciano Lanna (ex direttore del Secol0 d’Italia).

Presenti anche i rappresentanti delle sei città finaliste. La prima Capitale italiana del Libro è stata Chiari (Bs), nel 2020, alla quale il riconoscimento è stato attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri per le attività di promozione della lettura quale strumento per sostenere la comunità attraverso i canali social dell’amministrazione comunale durante il lockdown. Nel 2021 Vibo Valentia, nel 2022 Ivrea, nel 2023 Genova, nel 2024 Taurianova.

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