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Sostegni ter, importanti novità sul fronte della rottamazione fiscale

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In Senato è stato approvato un emendamento che riapre per tutto il 2022 i termini per le rate del 2020 e del 2021 non pagate entro lo scorso 14 dicembre per coloro che avevano aderito alla rottamazione o al saldo e stralcio senza però riuscire a rispettare i termini

Se siete tra i contribuenti che avevano aderito alla “rottamazione ter” delle cartelle fiscali o al “saldo e stralcio” ma che erano era decaduti perché in ritardo con i pagamenti, drizzate le orecchie, perché potrebbe aprirsi un’ultima finestra per adempiere. In Senato è stato infatti approvato un emendamento al decreto “Sostegni ter” che riapre per tutto il 2022 i termini per le rate del 2020 e del 2021 non pagate entro lo scorso 14 dicembre. Ma andiamo con ordine.

COS’È LA ROTTAMAZIONE TER

L’articolo 3 del Decreto Legge n. 119/2018 ha introdotto la Definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione (cosiddetta “Rottamazione-ter”), in favore di tutti coloro che hanno uno o più debiti con Agenzia delle entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

La Definizione agevolata prevede la possibilità estinguere i debiti iscritti a ruolo contenuti nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali non si pagano gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

COS’È IL SALDO E STRALCIO

La Legge n. 145/2018 ha introdotto il “Saldo e stralcio” delle cartelle, ossia una riduzione delle somme dovute, per i contribuenti in grave e comprovata difficoltà economica.

Il “Saldo e stralcio” riguarda solo le persone fisiche ed è riferito esclusivamente ad alcune tipologie di debiti affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. La misura agevolativa, oltre alla riduzione degli importi dovuti, prevede anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.

LE NUOVE DATE PREVISTE DALL’EMENDAMENTO

Le rate potranno essere versate:

  • entro il 30 aprile di quest’anno se in scadenza nel 2020;
  • entro il 31 luglio se in scadenza nel 2021;
  • entro il 30 novembre se in scadenza nel 2022.

Si tratta senz’altro di un’agevolazione per chi negli ultimi due anni non è riuscito a pagare quanto pattuito con il Fisco, ma anche di una boccata d’ossigeno per le casse dello Stato, visto che il mancato saldo delle rate da parte del 43% di quanti avevano aderito alle definizioni ha creato un buco per l’erario da 2,4 miliardi di euro.

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