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Stati Generali: il ruolo delle aziende per favorire la natalità

Stati Generali Natalità

Più investimenti, più donne in posizioni apicali e più servizi. Poste Italiane, Open Fiber ed Enel Italia concordano sul fatto che il welfare aziendale è fondamentale per invertire la tendenza della denatalità. Ecco cosa hanno detto agli Stati Generali della Natalità

Agli Stati Generali della Natalità si è parlato di investimenti, parità di genere e certezze per il futuro dell’Italia affinché le donne non debbano più scegliere tra lavoro e figli. Per uscire dall’inverno demografico che colpisce l’Italia sono necessarie non solo politiche sociali ma anche un welfare aziendale. Poste Italiane, Open Fiber ed Enel Italia hanno portato la loro esperienza e alcune idee.

COSA POSSONO FARE LE AZIENDE

Oltre alle istituzioni anche le aziende possono e devono fare la differenza per rilanciare e incoraggiare la natalità e a tal proposito sono intervenute diverse personalità tra le quali Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane, Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber, e Carlo Tamburi, Direttore di Enel Italia.

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DEL FANTE: PIÙ DONNE IN POSIZIONI APICALI

Per rendere le aziende family friendly sia Del Fante che Ripa e Tamburi sono concordi sul fatto che sia indispensabile mettere a disposizione dei dipendenti alcuni servizi. L’AD di Poste Italiane, per esempio, ha ricordato l’iniziativa – partita per ora nel Lazio ma che si diffonderà presto anche in altre città – di fornire la possibilità di eseguire visite mediche all’interno di Poste in modo da far guadagnare tempo ai lavoratori.

Del Fante ha poi sottolineato quanto sia fondamentale non solo assumere più donne ma anche far ricoprire loro posizioni apicali perché, citando i dati di Bankitalia e sfatando il mito che la carriera impone di rinunciare alla maternità, è dimostrato che “più le donne lavorano più fanno figli” perché si sentono sicure.

In Poste, ha ricordato il suo AD, più del 50% della forza lavoro è costituita da donne e oltre il 44% dei dirigenti e quadri sono donne. “Se natalità vuol dire aiutare le donne a continuare a lavorare, noi datori di lavoro dobbiamo metterle nelle condizioni per poterlo fare”.

RIPA: LA TECNOLOGIA PUÒ DARE UN CONTRIBUTO

Ripa ha sottolineato come la tecnologia, il progresso e la digitalizzazione possano aiutare la ripresa del tasso di natalità: “In questo momento ci sono innovazioni che provano a render la nostra vita più semplice. Nuove reti e fibra ottica non risolvono la natalità però magari ci aiutano per avere un miglior equilibrio tra vita privata e lavorativa, senza diventarne schiavi”.

Il progetto di Open Fiber, intrapreso dal 2017, per raggiungere tutti i comuni italiani è un progetto di innovazione democratica. Ripa ha ribadito come portare le telecomunicazioni, l’accesso a internet nei piccoli comuni sia importante affinché non si spopolino e possano anzi portare attività lavorative.

Il fenomeno del southworking, causato dal Covid, per esempio, ha provocato un ritorno vicino alle famiglie che possono essere un sostegno per incoraggiare le donne che vogliono avere figli.

TAMBURI: INVESTIMENTI E PARITÀ DI GENERE

Secondo Tamburi, in quest’ultimo periodo il problema della denatalità si è aggravato perché nel nostro Paese “c’è una sospensione nella visione prospettica”. “Quello che dobbiamo fare – ha detto il direttore di Enel – come azienda è ridare alle giovani generazioni questa speranza di lungo termine, fare investimenti e guardare al futuro”.

Per questo motivo Enel ha incrementato il proprio piano industriale perché ha detto Tamburi: “dobbiamo dare sicurezza che il lavoro ci sarà e dobbiamo impedire che continui ad esserci una discriminazione”. “Le donne devono avere assoluta parità di diritto – ha detto Tamburi – e sfruttare al meglio lo smart working”, che in questo periodo di pandemia ci ha dimostrato che si può lavorare con flessibilità.

Tamburi ha concluso dicendo che oltre agli investimenti per garantire posti di lavoro, le famiglie devono ricevere dalle aziende supporto lungo tutte e fasi di crescita di un figlio perché i bisogni non finiscono dopo gli anni dell’asilo. Oltre a quello ci vorrebbero altri servizi: doposcuola, sport, convenzioni, aiuti per case, università. Il welfare aziendale deve essere sempre più al centro perché delle famiglie bisogna “occuparsene e preoccuparsene sempre”.

Leggi anche: Stati Generali Natalità: fare figli per garantire il futuro dell’Italia

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