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Stoppani: “Bar e ristoranti devastati, servono certezze e sostegni”

Stoppani

Il settore della ristorazione ha perso quasi 250 mila posti di lavoro. A farne le spese soprattutto giovani e donne. Per colpa della pandemia persi 31 miliardi. Stoppani, numero 1 di Fipe: “Già 20mila imprese chiuse e mai più riaperte”

“La situazione della ristorazione a distanza di un anno fotografa un settore devastato nei numeri e proietta un futuro con nuove incertezze” ma anche “qualche speranza in più”. Lo ha detto il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani, commentando i dati del Rapporto annuale sulla ristorazione con il titolo “Prove di ripartenza” realizzato dall’Ufficio Studi dell’Associazione di categoria che rappresenta baristi e ristoratori.

Una situazione luci e ombre ma non più completamente fosca: “Sul passato – sottolinea Stoppani – c’è molta insoddisfazione, siamo consapevoli che il Paese è stato chiamato ad affrontare una grande emergenza sanitaria e siamo riconoscenti allo Stato che ha fatto comunque uno sforzo per dare indennizzi ma la nostra insoddisfazione nasce dal fatto che il nostro sacrificio sociale non è stato accompagnato da misure decisive”.

Nell’annus horribilis del coronavirus, il settore della ristorazione ha perso quasi 250 mila posti di lavoro molti dei quali a tempo indeterminato e soprattutto di giovani e donne. In termini di consumi, la perdita è stata di 130 miliardi di cui 31 solo nella ristorazione. Questo anche perché a livello di reddito siamo tornati ai livelli del 1994 con circa 900 euro pro capite. Un altro aspetto messo in evidenza dal rapporto è che il 23% delle imprese non hanno ricevuto ristori per una serie di difficoltà tra codici Ateco e mancate aperture di partite Iva.

“Noi confidiamo – ha detto Stoppani – che dalla crisi possa nascere una consapevolezza più forte per l’importanza del nostro settore”. “Oltre ventimila imprese – ha aggiunto Stoppani – non ce l’hanno fatta e purtroppo molte alte rischiano di non farcela nel 2021. A queste bisogna aggiungere anche quelle che pur non avendo chiuso hanno cambiato gestione e in qualche caso creando delle opacità di proprietà con il rischio sempre più concreto delle infiltrazioni malavitose”.

Stoppani ha poi voluto ricordare l’impegno della federazione durante questo periodo: “La nostra attività nel 2020 è stata dedicata ha combattere su 3 fronti: quello politico, quello della comunicazione per dare volto e voce alle nostre istanze e il terzo fronte che è stato quello del rapporto con i nostri associati che hanno compreso il valore delle grandi associazioni di categoria e il loro presidio sindacale. Siamo stati corpi intermedi seri che hanno fatto una rappresentanza seria e non disordinata”. Il presidente Fipe ha chiuso il suo intervento ribadendo la necessità di interventi di sostegno: “Bisogna lavorare sui sostegni e sugli indennizzi a fondo perduto utilizzando magari lo strumento del tax credit o provare a ridurre l’aliquota Iva per il nostro settore”.

Per quanto riguarda la risposta del governo, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, presente alla presentazione del Rapporto, ha affermato: “Per quanto riguarda i sostegni, domani o al massimo dopodomani, il decreto legge confermerà le linee più recenti adottate dal governo. Ho chiesto un fondo dedicato a coloro che anche quest’ultimo decreto tiene chiusi e non hanno la possibilità di fatturare. Ci sarà un fondo gestito da Mise e Mef che cercherà di individuare dei soggetti che abbiano diritto a questo tipo di sostegno”. Giorgetti ha concluso il suo intervento ricordando come la dimensione sociale del pubblico esercizio sia fondamentale, “non è possibile che il futuro sia solo “da asporto” e che “la ristorazione è un’eccellenza italiana, ed è uno dei principali driver che oltre all’aspetto culturale spinge le persone a visitare il nostro Paese. E’ un brand unico che dobbiamo difendere, tutelare e rilanciare. La guerra sta forse finendo, dobbiamo prepararci a ripartire”.

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