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Valzer di feluche all’orizzonte nella diplomazia italiana. Ecco i nomi

Nuove Nomine Diplomatiche

Ci avviciniamo alla scadenza dei mandati di tante figure diplomatiche. Il quadro e gli scenari

Piero Benassi, Luigi Mattiolo, Ettore Sequi. Sono solo gli ultimi ambasciatori italiani andati in pensione negli ultimi mesi. E a breve altre figure diplomatiche seguiranno. Tra cui Francesco Talò, classe 1958 e attuale consigliere della premier Meloni, che entro dicembre dovrebbe lasciare. Nel giro di un paio di anni potrebbero andare in pensione anche Mariangela Zappia ambasciatrice a Washington, Maurizio Massari alla Rappresentanza permanente italiana presso le Nazioni unite a New York, Giorgio Starace a Mosca, Pier Francesco Zazo a Kiev, Inigo Lambertini a Londra. Un altro ambasciatore di rango è Armando Varricchio, classe 1961, al momento a capo dell’ambasciata italiana a Berlino. Si tratta delle più importanti sedi diplomatiche al mondo e di alcuni tra gli ambasciatori che hanno segnato l’ultimo decennio delle feluche italiane.
Basti pensare che Mattiolo, Benassi, Zappia e Varricchio sono stati ciascuno consigliere diplomatico dei vari Presidenti del Consiglio che si sono avvicendati a Palazzo Chigi dal 2013 (Draghi, Conte, Gentiloni, Renzi, Letta) e che si sono alternati alla guida di alcune tra le sedi più importanti, tra cui Washington, Berlino, Bruxelles.

RICAMBIO GENERAZIONALE PER TANTE POSIZIONI DIPLOMATICHE

Nel mondo delle rappresentanze diplomatiche italiane rischia dunque di esserci a breve un problema legato al ricambio generazionale. Il problema non è tanto per coloro che lasciano. Ad esempio – solo per citare i più recenti – Stefano Pontecorvo, ultimo Alto Rappresentante civile della NATO per l’Afghanistan che ha coordinato l’evacuazione dell’aeroporto di Kabul due anni fa, è stato nominato presidente di Leonardo dal governo Meloni. Sequi è stato designato alla presidenza di Sorgenia. Benassi ha iniziato a firmare analisi ed editoriali per il quotidiano Repubblica. I diplomatici, per il profilo e il ruolo di super partes, hanno lunga vita professionale.
Il punto è che bisogna rinnovare a stretto giro con un’altra generazione di ambasciatori e ministri plenipotenziari a capo delle varie rappresentanze diplomatiche. Un valzer di feluche che potrebbe anche riguardare incarichi apicali alla Farnesina.

LE NUOVE NOMINE

Forse per questo, non a caso, lo scorso 9 febbraio il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nomina di alcuni nuovi ambasciatori (da ministri plenipotenziari). Tra questi c’è Luca Ferrari, che secondo indiscrezioni potrebbe essere promosso al rango di consigliere diplomatico della premier Meloni quando Talò andrà in pensione. Ferrari oggi a Palazzo Chigi è a capo dell’Unità per il supporto alle attività dello Sherpa G7/G20 e spesso ha seguito in missione all’estero l’attuale presidente del Consiglio. Così scriveva di lui Giulia Pompili sul Foglio: “E’ anche per cercare di ricucire il rapporto tra Roma e Pechino che sarebbe stato richiamato a Palazzo Chigi Luca Ferrari (…) Ufficialmente – annotava Pompili lo scorso febbraio – Ferrari affianca il consigliere diplomatico di Meloni, l’ambasciatore Francesco Talò, per le questioni che riguardano il G7 e il G20, ma avrebbe anche la responsabilità di stabilire confini e opportunità nel rapporto con la Cina”.
Tra gli ambasciatori in ascesa c’è anche Nicoletta Bombardiere, dal 2020 a capo della rappresentanza diplomatica in Libano. Lo scorso marzo la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, in quota Fdi, si è recata per tre giorni in missione a Beirut visitando il contingente di Unifil e incontrando l’ambasciatrice.

NUOVI PROFILI PER LE POSIZIONI DIPLOMATICHE

Molto probabile, inoltre, che per i futuri avvicendamenti si guarderà ai diplomatici impegnati in questi anni nei paesi del Nord Africa. Come Michele Quaroni, dal 2021 ambasciatore al Cairo e molto apprezzato per il lavoro che sta portando avanti nei rapporti con l’Egitto, anche in questi giorni figura centrale per i fatti che hanno portato alla liberazione di Patrick Zaki.
Tornando a Palazzo Chigi, l’ambasciatore Talò non dovrebbe essere l’unico a lasciare l’ufficio del consigliere diplomatico nei prossimi mesi. Il ministro plenipotenziario Debora Lepre, confermata con quattro governi diversi, dovrebbe andare a guidare la rappresentanza diplomatica in un paese del centro Europa. Andrea Vitolo, consigliere d’ambasciata, dovrebbe trasferirsi a Bruxelles presso la Rappresentanza italiana all’Unione europea. Mentre dallo scorso marzo Raffaella Valentini, anche lei per diversi anni alla Presidenza del consiglio, ha assunto l’incarico di Console generale di Los Angeles.
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